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Vicente Saldivar, Zurdo de Orodi Priminao Michele Schiavone Il messicano Vicente Saldivar fece la sua più breve difesa del titolo mondiale dei pesi piuma il 12 febbraio 1966 a Città del Messico contro Floyd Robertson, ghanese campione dell’Impero Britannico, molto attivo sui quadrati inglesi, noto in quegli anni anche in Italia per aver pareggiato con Sergio Caprari a Roma, perduto da Giordano Campari a Milano e vinto contro Franco Brondi sullo stesso ring lombardo. Saldivar impiegò soli 2 minuti e 29 secondi per avere ragione dello sfidante di turno. Nato il 3 maggio 1943 a Città del Messico, Saldivar sostenne il primo combattimento professionistico il 18 febbraio 1961, prima ancora di compiee 18 anni d’età. Lanno prima, come dilettante aveva vinto il torneo nazionale guanto d’oro dei gallo ed aveva rappresentato il Messico alle olimpiadi di Roma. Alla fine del secondo anno professionistico subì la prima sconfitta, per squalifica di fronte al cubano Baby Luis, travolto sei mesi dopo. Impostato in guardia destra Saldivar, soprannominato "Zurdo de Oro", divenne campione nazionale dei pesi piuma l’8 febbraio 1964 e, dopo una difesa vittoriosa del titolo ed un fiammante successo sul panamense Ismael Laguna, futuro titolare mondiale dei pesi leggeri, il 26 settembre conquistò la cintura mondiale dei pesi piuma piegando nel dodicesimo assalto il connazionale Sugar Ramos, impegnato nella quarta difesa della corona iridata. In dicembre effettuò la prima difesa iridata eliminando nell’undicesima sessione Delfino Rosales, connazionale di Culiacan. Il 7 maggio 1965 a Los Angeles, California, mise in gioco la cintura contro il locale Raul Rojas, infliggendogli la prima sconfitta a 2:50 del quindicesimo ed ultimo round. Poi volò a Londra per concedere la chance al gallese Howard Winstone, campione d’Europa e British Empire della categoria e, il 7 settembre a Kensington, lo contrastò fino alla vittoria unanime decisa dopo 15 riprese. Archiviata la difesa con l’africano Floyd Robertson, mise nuovamente in gioco il suo scettro il 7 agosto 1966, ancora nella capitale messicana, contro il giapponese Mitsunori Seki che fu respinto con verdetto unanime in 15 tempi. Nel 1967 Saldivar fu impegnato in tre difese della sua cintura, tutte vinte, nei confronti del nipponico Mitsunori Seki, fermato a 1:53 del settimo round, e di un’altra sua conoscenza, il gallese Howard Winstone, superato ai punti sul ring di Cardiff e per fuori combattimento tecnico a 2:12 della dodicesima ripresa nella capitale messicana. Subito dopo Saldivar annunciò il ritiro dal ring. Il 18 luglio 1969, dopo 21 mesi dall’ultima esibizione, il messicano tornò a combattere nel Forum di Inglewood, California, dove sconfisse sulla distanza delle 10 riprese Jose Legra, cubano naturalizzato spagnolo che vantava sul palmares il titolo europeo e la cintura mondiale WBC. Il 9 maggio 1970 a Roma tornò ad essere campione mondiale dei pesi piuma, versione WBC, dopo aver ottenuto la decisione unanime nei confronti dell’australiano Johnny Famechon, difensore del titolo per la terza volta dalla conquista contro Jose Legra realizzata nel gennaio dell’anno precedente. Il secondo regno iridato di Saldivar cessò l’11 dicembre di quell’anno a Tijuana, dinanzi al giapponese Kuniaki Shibata, che lo privò della cintura nel dodicesimo round. Tornò al successo il 15 luglio del 1971 a Los Angeles, California, contro il locale Frankie Crawford, in quello che doveva essere la sua ultima esibizione. Due anni dopo si fece convincere da un’allettante offerta giunta dal Brasile e il 21 ottobre 1973 a Salvador de Bahia, sfidò il paulista Eder Jofre, nel tentativo di riprendersi la cintura mondiale WBC dei pesi piuma, ma il brasiliano lo inchiodò in una irrimediabile sconfitta nella quarta ripresa. Saldivar lasciò definitivamente il ring dopo 40 incontri: 37-3-0. Primiano Michele Schiavone |
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