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Il milanese diventato campione nazionale al second tentativoVenerdì sera il nome del lombardo Renato De Donato è entrato nell’albo d’oro italiano che annovera i campioni nazionali dei pesi superleggeri. L’iscrizione è avvenuta dopo il meritato successo ai punti ottenuto nel Palabam di Mantova al cospetto del torinese Marco Siciliano. Questi i cartellini letti al termine delle 10 riprese dirette dall’arbitro emiliano Antonio Giubelli. Due 97-92 ed un 96-93. A giudicare il confronto sono stati chiamati Dario Bibbiani, Marco Moscadelli ed Alessandro Roda. Marco Siciliano e Renato De Donato dopo le operazioni di peso I due si sono misurati per la vacante cintura tricolore, dopo che il salernitano Samuele Esposito ha dovuto rinunciare al titolo per motivi di salute, come si legge nella nota ufficiale della FPI. Il mancino milanese ha saputo sfruttare la seconda chance italiana giuntagli sette mesi dopo il fallito tentativo contro il campano Esposito. La prima occasione gli è stata offerta dopo un solo anno di professionismo e soli 7 confronti all’attivo. In quella circostanza De Donato ha retto tutte le riprese in programma ma ha ceduto con decisione unanime. Questa volta il lombardo ha trovato di fronte un combattivo avversario che nulla ha potuto contro le sue qualità tecniche. Siciliano è apparso coraggioso ed ha saputo interpretare il ruolo di pretendente al titolo, ma la scuola pugilistica del milanese ha fatto la differenza. Il pugilato del torinese, spettacolare per l’impegno profuso, si è prestato molto bene alla scherma del suo vincitore, avvantaggiato anche dalla guardia destra che impone movimenti specifici ai quali ci si deve adattare per rodaggio fin dalla preparazione in palestra. Il 25enne De Donato ha sugellato la sua superiorità nel corso della sesta ripresa quando ha obbligato l’arbitro ad intervenire per contare Siciliano. Da quel momento il gioco di gambe del milanese e la sua varietà di colpi lo hanno distanziano dalla boxe cruda del volenteroso avversario. De Donato, kg 63.100, vanta ora 9 successi ed 1 sconfitta. Il 33enne Siciliano, kg 62.800, ha riportato l’insuccesso numero 2 a fronte di 7 vittorie (4 prima del limite). La sfida tricolore è stata preceduta da un match di collaudo programmato per il campione italiano dei pesi welter Gianluca Frezza. Questi avrebbe dovuto affrontare il pugliese Rocco Di Palmo per la difesa ufficiale della sua cintura ma un infortuno ha tolto di gara il leccese. Così Frezza si è trovato di fronte il bosniaco Stanislav Sakic, molto più alto di lui ma meno esperto, in un confronto previsto sulla distanza delle 6 riprese e diretto dall’arbitro Giovanni Fiorentino. Il 33enne Frezza, campano trapiantato in Lombardia, si è aggiudicato il verdetto ai punti dopo aver corso qualche rischio per l’insidioso montante destro dell’avversario. Il campione italiano ha mostrato una buona preparazione. Quando la tenuta fisica del 24enne Sakic, 1-8-0 (1), è calata la varietà dei colpi e l’impeto impiegato dall’italiano lo hanno fatto preferire in modo indiscutibile. Frezza, 17-2-2-2 NC (7 prima del limite), dovrà difendere la corona nazionale contro Antonio Moscatiello, reduce dalla sconfitta contro Leonard Bundu per il campionato europeo. La serata si è chiusa con una nota negativa quando il mediomassimo Jamel Haddaji, tunisino di 26 anni cresciuto come pugile a Mantova, è stato fermato nella quinta ripresa per arresto del combattimento. Su di lui si è imposto il 36enne serbo Srdjan Mihajlovic, 6-3-0 (5). Haddaaji, 4-2-0 (2), ha iniziato come dilettante nel 2003 ed è professionista dall’anno scorso. Commissario di riunione: Francesco De Ruvo. Delegato FPI per il titolo italiano: Giuseppe Quartarone. Primiano Michele Schiavone |
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