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Sinergie di successo per la riunione mistaDi Luigi Carini Roveleto di Cadeo (Piacenza) 27.07.2013 – Successo. Su tutti i fronti. Grande partecipazione di pubblico con piena soddisfazione di commercianti e Pro Loco per la prima volta uniti ed appagati per il giustificato orgoglio del sindaco, avv. Bricconi, ideatore del progetto. “Invece delle solite polemiche – spiega il primo cittadino – c’è stata collaborazione proponendo ognuno i propri servizi e prodotti, ed i risultati sono stati addirittura clamorosi”. In effetti il concorso di pubblico è stato eccezionale; molti sono venuti a Roveleto di Cadeo dalla città ed hanno consumato bevute e pasti lungo il viale parallelo alla via Emilia all’inizio del quale era collocato il ring. Successo per la boxe piacentina che ritrova un campioncino (Lazzari) e ne consacra un altro (Sabau) al termine di due match esaltanti per contenuti tecnici e spettacolari. Per gli organizzatori della Salus et Virtus nella figure dei maestri Roberto Alberti e Giordano Mosconi, degli sponsor come i commercianti (Il ristorante Carini in particolare), la Pro Loco, l’amministrazione comunale e, soprattutto l’imprenditore locale, l’ex pugile Christian Gherardi, titolare della Di.Pa. Sport. Da Paolo Lazzari e da Jon Jon Sabau ci aspettavamo conferme che legittimassero le loro aspirazioni. Le abbiamo avute in modo perentorio, esaltante e convincente. I due hanno demolito i loro avversari, tutt’altro che arrendevoli, infiammato i presenti, convinto i tecnici. Ora non resta che l’augurio di poter reperire i mezzi per dare a loro la possibilità di raggiungere quei traguardi che hanno dimostrato di valere. Entrambi sanno trascinare il pubblico perché esprimono una boxe aggressiva e spettacolare sorretta da un temperamento che produce emozioni e pathos agonistico. Con loro la boxe piacentina può rinverdire antichi e sopiti successi. Al suo 15° combattimento da professionista (13 vittorie e 2 pari) il 30enne, peso welter, Paolo Lazzari (nella foto) affrontava quello che probabilmente sembrava l’avversario più attrezzato di quelli finora incontrati. Disarjot Gashi, un 29enne svizzero di origini albanese, si rivelava subito quanto mai ostico. Il suo pugilato era scarno ma efficace. Avvalendosi del maggior allungo, operava con il jab sinistro sempre pungente e tempestivo che apriva la strada al jab destro che, pur non avendo la potenza della dinamite, sembrava demolitore ed efficace; il tutto sorretto da baldanza, sicurezza e buona padronanza del ring. Nella ripresa iniziale “Paolino” conosceva la sofferenza (“Ho dovuto incassare un paio di ganci al fegato ed una alla mascella che per un attimo mi hanno fatto vacillare” confesserà al termine del match) e sembrava incapace di trovare le giuste dritte. Dopo l’intervallo (probabilmente le parole del maestro Alberti avevano prodotto il loro effetto) Lazzari appariva rinfrancato, capiva che doveva accorciare le distanze, prendeva qualche rischio ma ci riusciva; il suo destro cominciava a creare varchi nella difesa dello svizzero che reagiva con furore ma senza la sicurezza iniziale. Il match diventava spettacolare ed equilibrato. Nella terza ripresa si assisteva al gran crescendo del pugile piacentino che, sempre col destro, mobile sul tronco e sulle gambe e sorretto da una nuova determinazione, coglieva sul tempo Gashi con ripetuti destri non potenti ma che, data la quantità e la precisione, minavano la resistenza dello svizzero le cui reazioni si spegnevano lentamente fino alla resa che avveniva dopo 1’48” del 4° round quando, chiuso all’angolo, subiva una gragnuola di colpi sia al volto che al bersaglio grosso. “ Più dei colpi del mio avversario ho patito il gran caldo ed improvvisamente mi sono sentito vuoto” . Si giustificherà alla fine mentre Lazzari era logicamente euforico : “Ci tenevo molto a questo match – dichiarava – aver vinto in questo modo mi da una carica particolare. Ora vorrei ringraziare tanta gente, tutti coloro che mi sono sempre stati vicini. La vittoria la dedico a loro.” Christian Bozzoni temeva Gheorghe Sabau e di conseguenza adottava il più classico dei catenacci: chiusura a testuggine senza mai uscire dal proprio guscio. Così Jon Jon iniziava un’opera di demolizione cercando ogni varco per entrare nell’ermetica guardia del suo avversario. Estro, fantasia, un vasto repertorio di colpi, uno strapotere fisico, il tutto sorretto da un ritmo impressionante rendevano il match spettacolare finché dopo 38” del 4° il medico dr. Sturla interveniva e fermava il match considerato i consistenti danni sul volto tumefatto di Bozzoni. Nel contorno dilettantistico gloria per Haidane che con buona tecnica e fantasia superava nettamente lo svizzero Haymacona, soddisfazione per il pari strappato in rimonta per Sina e sconfitte di misura per Giomo di fronte al cremonese Colombi e di Velcov contro il buon lombardo Miano. Tutto il contorno è filato nel miglior dei modi: dai cronometristi sig. Bassi e Cerretti, dallo speaker Mimmo Zambrana. Dagli arbitri Bertaccini e Finocchiaro, dal c.r. di Falco all’operato del dr. Sturla. Questi i risultati: Dilettanti: Leggeri: Colombi (A.B.Cremona) b. Giomo (Salus) ai p. Leggeri: Haidane (Salus) b. Aymacona (Saut – Svizzera) ai p. Leggeri: Sina (Salus) e Ciobataru (Saut – Svizzera) pari Medi : Miano (Panthers Varese) b. Velcov (Salus) ai p. Professionisti: Gheorghe Sabau (kg.71) b. Cristian Bozzoni (kg.71) per k.o.t. 4° r. Paolo Lazzari (Kg.68,500) b. Disarjot Gashi (kg. 68,800) per K.o.t. 4° r. Fonte: Alfredo Bruno |
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