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Vittoria unanime al termine di 10 combattute ripreseVillanova di Guidonia, Roma, 8 novembre 2013 – Alla fine il laziale Manuel Lancia è riuscito a conservare la cintura di campione d’Italia dei pesi leggeri contro il valente campano Gianluca Ceglia. Dopo 10 riprese, aspre, rese insidiose anche da alcune ferite, ha avuto il verdetto pieno con 97-93 (Raffaele Derasmo, laziale), 97-94 (Gaetano Caso, campano) e 96-94 (Girolamo Massimi, abruzzese). Il confronto è stato corretto e l’arbitro umbro Paolo Ruggeri è intervenuto in poche occasioni per dividere o segnalare movenze viziate. Il combattimento inizia con le solite schermaglie fatte di sinistri lunghi per prendere le misure necessarie in vista di azioni decisive da realizzare con il trascorrere del tempo. Il più alto Ceglia, kg 60.400, si posiziona al centro del ring con l’intenzione di governare il confronto. Il campione, portato a muoversi all’indietro lungo le corde, prende l’iniziativa ed accorcia la distanza con combinazioni veloci al tronco ed al capo. Nella seconda ripresa lo sfidante mantiene il centro del quadrato e prova ad attaccare. Il campione scaglia colpi larghi in attacco mentre lo sfidante si chiude in una guardia destra e replica appena l’avversario finisce la sfuriata. Il ritmo aumenta durante il terzo round quando gli scambi diventano più vivaci. Il pugile locale insiste nella tattica bellicosa con le serie ai fianchi doppiate al volto. Il confronto sale di tono nella frazione seguente con Lancia, kg 60.600, catapultato in avanti con i soliti colpi larghi. Lo sfidante trova la misura per infilare i colpi interni. In una fase concitata il campione riporta un piccolo taglio sull’arcata sopracciliare sinistra. Il campano diventa più attivo con colpi di rimessa. Gli scambi a corta distanza della quinta ripresa si sostituiscono alle azioni più controllare condotte prima. In questa fase si usano più i muscoli con azioni improvvisate che le tattiche studiate. Le azioni rabbiose ravvicinate riprendono al suono della sesta tornata. Il laziale appare più vario nella distribuzione dei colpi. Ceglia è più metodico. Poche le varianti ai suoi i colpi lunghi. Alla fine il campione si accorge di aver rimediato un taglio sullo zigomo sinistro. Nella settima ripresa Lancia riprende a girare all’indietro lungo le corde cercando alla ricerca di un momento di quiete. Ceglia lo presso per non concedergli respiro. Il campione si ritrova coinvolto nella lotta e riprende a sparare ganci larghi. Il match si ravviva con azioni sempre più frenetiche. Manuel Lancia e Gianluca Ceglia dopo le operazioni di peso Le fasi confuse caratterizzano l’avviso dell’ottavo round quando gli scambi rabbiosi portano i due pugili ad avversarsi con crochet incrociati al viso. La stanchezza accusata dai due contendenti toglie la lucidità per impostare azioni ragionate e la voglia di rivalsa alimenta il disordine. I ganci incrociati aprono le ostilità del nono tempo. Lancia ritorna ad impostare il confronto sulla mobilità di gambe e di tronco, con attacchi rapidi ed arretramenti lesti. Ceglia continua ad avanzare, allungando le braccia, per negare all’avversario spazio e tempo utili ad ingigantire le sue azioni. Nelle ultime fasi il gancio sinistro di Ceglia si stampa più volte sul viso dell’avversario. Nella decima ed ultima frazione Lancia tenta di sottrarsi alla lotta frontale ma il suo sfidante, convinto di essere ad un passo dalla vittoria, lo tallona e gli impone la battaglia per affermare la sua supremazia. Scaturisce un altro round intenso che conclude un confronto valido ed uno spettacolo pugilistico piacevole. L’imbattuto Manuel Lancia, 26 anni compiuti, ha mantenuto il suo titolo alla prima difesa ed ha portato a quota 9 le vittorie (3 prima del limite) contro 1 risultato di pareggio. Gianluca Ceglia, alla vigilia del 24mo compleanno, ha scritto sul suo record la sconfitta numero 2 a fronte di 9 successi (2 anzitempo). Primiano Michele Schiavone |
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