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Né Re Né Dio, semplicemente il migliore. Lionel Messi: la vera storiaSebastian Fest e Alexander Juillard – Mondadori Editore – Pag. 240 – Euro 15,90.Tutto calcio e famiglia, il ruolo dei genitori.Quando si parla di Lionel Messi, diventa tutto frenetico. “La Pulga, soprannome che ormai non piace più al giocatore, ha nel destino sportivo il segno del contrappasso. Infanzia segnata dalla scoperta di un talento infinito, ma anche dall’ombra di una limitata statura che preoccupa. Jorge e Celia Messi, i genitori che hanno investito tutto sulla carriera del ragazzino. I primi calci nel quartiere La Bajada di Rosario, nei pulcini del Newell’s e l’arrivo in Spagna, al Barcellona a soli 13 anni. La crescita tecnica e i primi trionfi giovanili di un ragazzo talmente timido da scambiarlo per introverso. L’esordio nella massima divisione spagnola, i tanti trionfi e le poche cadute. I tanti “Palloni d’Oro” fino al traguardo dei mondiali, con gioie e dolori. Non tutte rose per il campione, accusato di frode fiscale, giorni difficili perché la stessa stampa che lo aveva osannato, gli si rivolge contro e in modo pesante. Il tutto a ritmo veloce, rischiando di soffocarlo. Non solo questo, il rapporto con gli allenatori, i compagni di club, sempre il Barcellona e della nazionale argentina. I riscontri storici, l’appartenenza franchista del Real Madrid (anni ’60) e quella anti dei blaugrana. Tanti trionfi e titoli nella capitale, fino al capovolgimento del team guidato da Johan Cruijff negli anni ’70, col poker nazionale e la prima Coppa Campioni. Il parallelo con Maradona al Barcellona con risultati inferiori alle attese, resta sempre l’interrogativo che il recente mondiale ha rinviato ancora. Libro di ampio respiro, dove al giocatore si affianca l’uomo e questo fa salire l’interesse per una scoperta che stuzzica e non poco il lettore. Giuliano Orlando Tutte le salite del mondoBiciterapia per il corpo e per l'animaNove sfide estreme tra nuoto, corsa e ciclismo con le gran fondo.Riccardo Barlaam – Edicicloeditore – Pag. 270 – Euro 14,90.Inizio thrilling con un racconto che lascia sbigottiti, dove il pedalar è dolce se non incroci i calabroni quando meno te li aspetti. Drammatico finale di capitolo in un tranquillo fine settimana. Il resto è fatica, con un traguardo comune, andare oltre il limite. Un ciclista che si mette alla prova uscendo dalla pedalata per conoscere la corsa a piedi e il nuoto. Ovvero il triathlon, ma non solo. Nel suo notes ha messo tre gran fondo di ciclismo, come dire la Marmotte, la Charly Gaul Trento-Monte Bondone e la Oetztaler Radmarathon, giocattoli con 5000 metri di dislivello. Lui ci prova e ci riesce, sputando l’anima. Il teorema è arrivare, la classifica non conta. Alla Oetzi Alpin Marathon lo riprendono per Icarus Sky Sport, infatti arriva ultimo, sfinito e felice. Per mantenere fede al progetto si trasforma in una trottola a pedali. Passa dal Challenge di Rimini, una specie di Ironman meno devastante, alla Sellaronda Bike Day, semplificando, il giro dei quattro passi dolomitici (Sella, Pordoi, Campolongo e Gardena) il più basso sfiora i 1900 metri, Per non perdere l’atmosfera riascolta le grida e i sussurri dei vecchi gregari e le salite che la gente ignora, ma che sanno d’impegno estremo. Tornano i nomi di Gaul e Binda, Magni, Bartali e Coppi, come di Malabrocca e Sante Carollo che le sfide le ingaggiavano al contrario. Trofeo la maglia nera. Film di ieri, oggi e domani per una morale senza tempo. Ci sono salite dentro di noi da superare ogni giorno. Senza sella e pedali. Giuliano Orlando In viaggio con l’InfameLa lunga corsa sulle tracce dello scopritore del BrasilePaolo Brovelli – Corbaccio editore – Pag. 464 – Euro 22,00.Ricchi e ignoranti, comici e malinconici Innamorarsi del Brasile è esercizio talmente facile, che l’opposto è impensabile. Voler seguire le orme di Antonio Raposo Tavares, il “runner” portoghese che tra il 1647 e ’51, percorse l’immenso territorio con macete e coraggio, ma anche con crudeltà e rischi, diventa una scommessa affascinante e temeraria, assolutamente imperdibile. L’autore, che si professa viandante per passione, ha una filosofia inattaccabile: “Intanto partiamo, ad arrivare c’è sempre tempo”. Tavares ha fatto proseliti nel tempo, altri avventurieri lo hanno imitato. Denominati bandeirantes, con tanto di monumento nel parco di Ibirapuera a S. Paolo, da dove è iniziato il viaggio di Brovelli, lo stesso dei predecessori, con finalità diverse. I primi cercavano i tesori d’allora, oro e schiavi, distruggevano villaggi e missioni, erano il terrore dei gesuiti e dei locali. L’autore cerca l’atmosfera del passato, il sapore di una terra che pur cambiando resta la stessa d’allora. Viaggia con ogni mezzo, spesso a piedi, non sempre facilmente, superando ogni ostacolo con la tenacia dell’esploratore e la curiosità del fanciullo che scopre ricchezze sognate. Da San Paolo a Porto Feliz, Posadas, Encarnacion, le cascate di Iguazu passando da Foz, la città dalle mille sfaccettature tra Brasile e Paraguay. Campo Grande, Corumba, S. Cruz de la Sierra, Trinidad e il Rio Mamoré, Rio Branco e Rio Madeira quindi il Rio delle Amazzoni fino a Belém, dopo oltre 4000 km. Sentendosi veramente un bandeira di pace. Giuliano Orlando Il combattimento secondo Bruce LeeProgramma di allenamento minuzioso e completoChristophe Champclaux – Edizioni Mediterranee – Pag. 224 – Euro 24,50.Bruce Lee, l’icona assoluta delle arti marziali, trova in questo libro la vera collocazione umana a reale, sfatando un clichè d’invincibilità offerto in particolare nel cinema, ad uso e consumo di una platea che trova nel personaggio irreale quell’appagamento tipico delle masse. Fondamentale l’introduzione dell’autore, produttore e regista, storico del cinema che apre uno squarcio di verità sui tanti falsi cinematografici, apparsi dopo la morte del Piccolo Drago. In particolare “Bruce Lee, l’invincibile del Kung Fu”. Dove l’eroe non conosceva sconfitte. Non è vero. Joe Lewis, allievo e amico di Lee, dichiarò che, come risulta dai dossier della polizia, molto vinse ma dovette sopportare anche sconfitte come qualsiasi atleta abituato a confrontarsi con i migliori. Nella cronologia della vita e dell’opera del Piccolo Drago, dal 27 novembre 1940 anno della sua nascita, lungo una storia che ancora non si è conclusa, - essendo il personaggio, quello sì, immortale - fino al febbraio 1973, data della morte, dovuta ad un edema cerebrale provocato da ipersensibilità ad un medicinale, la lettura è indispensabile per capire realmente Bruce Lee, che inizia a soli tre mesi l’attività cinematografica in una pellicola girata a S. Francisco e prodotta a Canton, titolata “Golden Gate Girl” di cui si sono perdute le tracce. Guidato dal padre, prosegue l’attività cinematografica e dodicenne, entra in un collegio cattolico a Hong Konk. Studia il Wing Chun, mantiene i contatti col cinema sia pure in ruoli secondari. Nel 1958, ottiene i primi risultati agonistici e nel 1960, si iscrive all’università di Washington. Nel 1965, ormai attore di successo diventa papà. Negli anni successivi diventa il personaggio di spicco del Kung Fu con l’apertura di numerose scuole per apprendere l’arte marziale. Il resto del libro è dedicato alla conoscenza della disciplina in modo dettagliato e bene illustrato. Giuliano OrlandoSenna. Cronaca di una tragedia.Troppe domande senza risposte nella caccia alla verità.Franco Panariti – Absolutely Free Editore – Pag. 220 – Euro 15,00. Sono trascorsi vent’anni dalla morte di Ayrton Senna, ma la storia di questo pilota unico e indimenticabile sembra ancora lontana dall’ultimo capitolo. Se il Brasile ne custodisce le spoglie, il mondo della F1, continua a chiedersi perché è avvenuta la tragedia. Il libro è un apporto ulteriore nella descrizione delle ultime ore, minuti e secondi, asciutto come l’aria d’altura. La vigilia del Gran Premio a Imola viene percorsa da nubi nere come la pece. Sta montando la protesta dei piloti che si sentono in pericolo. Le prove in pista confermano il malcontento. Rubens Barrichello finisce in ospedale, ma per fortuna se la cava con qualche punto e la voglia di riprendere al più presto. Non così per Roland Ratzenberger austriaco debuttante sulla Simtek, schiantatosi a quasi 315 km/h contro il muretto esterno della curva Villeneuve. Senna è turbato, non prende parte alle prove del pomeriggio. Un presagio? Il giorno maledetto è il primo maggio 1994, il Gran Premio è quello di S. Marino, al sesto giro Senna è in testa, inseguito da Schumacher. All’uscita del Tamburello il dramma. Descritto da ogni angolatura, come il resto di una storia dove lacrime, rabbia e troppi interrogativi non trovano ancora risposta. L’autore descrive situazioni imbarazzanti, come i resti della FW16, in un box da oltre sei mesi, sotto sequestro, praticamente incustoditi. Osserva quello che resta, lo scheletro impressionante dell’auto, dove ai pezzi meccanici si trovano anche un guanto di Senna e i segni del sangue, dell’olio e del grasso. Racconto che riguarda il prima e il dopo, il rapporto con i team nei quali è transitato, simpatie e antipatie. Ayrton non è soggetto facile: ombroso e sospettoso, ma talmente professionale da toccare la mania. Vive in simbiosi con l’auto che guida. Idolo assoluto del Brasile, ad ogni vittoria allaga il mondo dei fans. Possiede un fascino misterioso con quel sorriso timido e i lunghi silenzi. Non è un affabulatore, la sua voce la mostra in corsa, dove non dice a nessuno: “prego si accomodi”. Giuliano Orlando Il rugby sottosopraQuando l’Italia ribaltò la FranciaIl lungo inseguimento per battere i cugini francesi. La seconda fase dell’Italia.Francesco Volpe – Absolutely Free Editore – Pag. 164 – Euro 15,00. La storia di un’impresa che ha segnato il rugby italiano. Il salto di qualità sognato e disatteso per tanti anni. Battere la Francia, grande ma spocchiosa, come è più degli anglosassoni, che se la tirano niente male. Un giorno da sottolineare con la matita rossa. E’ il 22 marzo 1997, il campo è quello di Grenoble e l’Italia ha sempre perduto dai galletti. Per la verità il nostro rugby sta crescendo dal 1991, ma la strada è sempre in salita. Il muro francese sembra invalicabile. Invece, accade il miracolo che la nostra televisione ignora, confermando il segno dell’insensibilità. La squadra di Coste mette in campo capitan Giovanelli, Checchinato, Cuttitta, Mascioletti, Properzi, Vaccari, Pertile, Bordon, Francescato, Troncon, Dominguez, Cristofoloetto, Gardner, Orlandi e Croci. Nomi che resteranno scolpiti nella memoria degli appassionati. Non anticipo nulla di questa sfida, troppo godibile nella lettura, dove si alternano gli stati d’animo dei protagonisti con l’Italia che prima sorprende e poi mantiene quello che nessuno si aspettava. Una vittoria da lasciare ai posteri, anche se il bilancio finale mette nel conto sudore e sangue, incrinature e fratture. Non si battono i francesi a casa loro, senza pagare pegno. Ma il mondo del rugby è abituato a mettersi i cerotti col sorriso. Alla partita vanno aggiunti i capitoli dove si completa il quadro dei protagonisti, gli aspetti umani e i destini sportivi, episodi che fanno capire il magico involucro di uno sport tutto particolare, che ha similitudini col ciclismo, la boxe e altri sport da combatimento, ma non è solo fatica. Nel cocktail vanno aggiunte amicizia, cavalleria e senso dell’onore. Mica male. Giuliano Orlando Eleven Rings L’anima del successoli basket è una complicata danza, in un gioco di squadra.Phil Jackson e Hugh Delehanty – Libreria dello sport – Pag. 336 – Euro 19,90Il basket di Phil Jackson è una lezione di vita. Che non intende imporre, ma condividere. Figlio di un predicatore del North Dakota, ha preso dal padre la sana curiosità di conoscere e l’umiltà della meditazione. Un segreto aperto a tutti, che uno dei tecnici più quotati della galassia americana, assimilata dai tempi in cui giocava nei New York Knicks, parliamo degli anni ’70. Tra i tanti meriti quello di aver convinto un grande in assoluto come Michael Jordan, a perdere la tipicità dei super: giocare per se stessi e offrire ai compagni opportunità importanti, per il miglior rendimento del gruppo. Maestro più che allenatore, ha percorso e personalizzato i club che si sono a lui affidati. Dai Chicago Bulls ai Los Angeles Lakers, come dire monumenti assoluti. In questo contesto il rapporto con i ragazzi è sempre stato fondamentale. Riuscendo dove altri avevano fallito. Partendo da Dennis Rodman, incapace di mettere il suo genio al servizio dei compagni, diventato esemplare uomo squadra. Basterebbero gli attestati di stima dei vari Shaq, Kobe, Harper, di Jabbar e “Magic” Johnson, i “grattacieli” più famosi in assoluto, per capire quanto sia reale il valore tecnico e anche morale di Phil. Che in questo libro racconta con semplicità e rigore cronistico i momenti più importanti di una vita da “consigliere” nel mondo americano, dove salire in vetta è difficile, restarci quasi un miracolo, ottenere il placet degli avversari, un sogno realizzato. Giuliano Orlando |
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