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Dopo cinque giorni dal trapasso del fratello Jaydi Alfredo Bruno Gene Fullmer è morto lunedì a 83 anni a Taylorsville nell’Utah in un centro di cura dove da tempo era ricoverato, colpito dall’Alzheimer. Per una triste coincidenza del destino cinque giorni prima era deceduto il fratello Jay, anche lui buon pugile come l’altro fratello Don, deceduto nel 2012. Gene con i suoi fratelli era nato a West Jordan nell’Utah e si racconta che il padre quando lui aveva sei anni gli infilò un paio di guantoni, che il ragazzo indossò saldamente combattendo addirittura a 8 anni. La sua boxe era senza fronzoli, fisico robusto non era molto alto, il classico medio dell’epoca, 1,73 per 72 kg. Un’ incredibile determinazione e un coraggio al limite dell’incoscienza erano i suoi pregi e per certi versi i suoi limiti, che uscirono allo scoperto nel famoso match con Ray Sugar Robinson disputato l’ 1 maggio 1957 a Chicago. Si trattava della rivincita avendo Gene spodestato il campione. Il match si stava avviando verso una conclusione favorevole con Robinson costretto a difendersi con sempre maggiore difficoltà. Ma il pugile negro era un fuoriclasse e come ogni fuoriclasse ha in serbo la soluzione imprevedibile che arrivò sotto forma di un micidiale gancio sinistro al quinto round e come dirà più tardi Gene: “Si spensero le luci e non ricordo più niente”, un colpo perfetto scagliato indietreggiando. Con Ray il “mormone” s’incontrò ben 4 volte con due vittorie, una sconfitta e un pari. (nella foto una fase del secondo combattimento). Aveva 20 anni quando passò al professionismo infilando una bella serie di 29 successi in cui si concesse il lusso di battere gente tosta come Jackie La Bua, il tedesco Peter Muller e Paul Pender, che diventerà più tardi campione del mondo. A fermarlo ci pensò Gil Turner, all’epoca n. 1 nei welter alle spalle di Kid Gavilan. Gene rischiò addirittura il ko, ma fece tesoro dei suoi errori e sconfisse in maniera chiara il pugile di Filadelfia in altre due occasioni. Trovò la strada sbarrata in due occasioni da Bobby Boyd ed Eduardo “ko” Lausse, un argentino che era il terrore dell’epoca e che nessuno voleva incontrare. E’ vero che Lausse vinse di stretta misura, ma è anche vero che l’argentino non ne volle sapere più niente. Gene si rifece subito battendo il solido Rocky Castellani, all’epoca n. 5 in classifica, l’esperto Ralph Jones e il “minatore” francese Charles Humez, Ma la sua carta vincente per arrivare al mondiale fu la vittoria per ko ottenuta contro il nero Moses Ward. Fullmer il 2 gennaio 1957 spodestò dal trono Ray Robinson. Ma più che le sue 4 sfide con Robinson lo fecero diventare famoso le battaglie contro Carmen Basilio, considerato fino ad allora indistruttibile. Fullmer battè “il re delle cipolle” due volte prima del limite in match che sembravano essere disputati da personaggi della Marvel editori. Il “mormone” per due volte sconfisse Ellswort “Spider” Web, pugile di grande classe. Non era facile resistere all’aggressività ossessionante di Gene. Joey Giardello, netto vincitore di Rubin Carter, ci riuscì a metà con un pareggio. Il cubano Florentino Fernandez, vero e proprio castigamatti, fu ridimensionato ai punti da Fullmer, mentre l’altro cubano Benny Paret ebbe l’incauta idea di passare dai welter ai medi per affrontare titolo in palio il “Cyclone”, che non si smentì mettendolo ko alla decima ripresa. Fu una punizione tremenda per Paret che incontrerà successivamente per il suo ultimo incontro Emil Griffith. Probabilmente il cubano risentì anche della durezza del match con Fullmer. Dopo Paret incontrò per tre volte il nigeriano Dick Tiger, tre match estenuanti (una vittoria e due sconfitte), che gli fecero capire che al suo fisico non era più pronto per altre battaglie. Gene rimase sempre in ottimi rapporti con gli altri due fratelli Jay e Don (i fratelli Fullmer ritratti quando erano tutti in attività). Quest’ultimo lo ricordiamo strenuo avversario di Nino Benvenuti per il titolo mondiale e Sandro Mazzinghi, con una lunga carriera (circa 16 anni) dove fu protagonista dai welter ai mediomassimi. Jay fu un buon welter, ma senza pretese. Jay e Gene aprirono e tennero una palestra per vari anni. Tutto sommato i Fullmer erano gente agiata e tranquilla, fino a quando il tempo con i suoi malanni ha fatto disputare loro l’ultimo round della vita. Alfredo Bruno |
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