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ALFREDO RAININGER NUOVO PRESIDENTE C.R. CAMPANO
12/05/2015 - 08:56:43
Intervista ad Alfredo Raininger, nuovo presidente Comitato Campanodi Adriano Cisternino I giovani e i professionisti: queste le priorità annunciate da Alfredo Raininger, appena eletto presidente del Comitato Campano della Fpi.
Sancito da una stretta di mano ed un sorriso sincero il passaggio di consegne fra Enrico Apa e Alfredo Raininger (nella foto), rispettivamente vecchio e nuovo presidente del Comitato Campano Fpi. Un passaggio, insomma, assolutamente indolore, decretato “per acclamazione” dall’assemblea straordinaria delle società campane, resasi necessaria dalla nomina di Apa nella commissione nazionale arbitri e giudici.
Un’assemblea-lampo, durata meno di un’ora (interventi compresi) e svoltasi nella sede del Coni regionale sotto la presidenza di Walter Borghino, vicepresidente federale, presenti anche il consigliere federale Angelo Musone ed il delegato del Coni di Napoli, Sergio Roncelli. Brevi gli interventi tra i quali significativo quello di Enrico Apa, presidente uscente, che ha ringraziato tutti per la collaborazione, sottolineando che nei sei anni della sua presidenza le società sono passate da 33 a 57, raddoppiato anche il numero dei tesserati, da circa 300 e quasi 600, così come anche l’attività agonistica è passata dalle 40 a circa 80 riunioni annuali.
Con Raininger, il nuovo Comitato Campano risulta formato da Aldo Ferrara, Gianluigi Moffa (consiglieri), Rosario Colucci (quota insegnanti) e Carmela Chiacchio (quota pugili).
Giovani e professionisti le priorità del programma, dunque, ha subito anticipato il neo-presidente, spiegandone così i motivi: “Sicuramente continuerò l’opera di Apa, mio predecessore, col quale ho collaborato in questi anni, anche se in partenza, sei anni fa, sono stato suo concorrente alla presidenza. Ma voglio volgere una particolare attenzione ai giovani ed ai professionisti perché queste due categorie rappresentano in forma diversa il futuro del nostro sport”.
Del resto, da un ex-professionista, campione d’Italia e d’Europa, è abbastanza logico attendersi un occhio particolare per i professionisti che sono sicuramente il settore maggiormente in crisi di questa disciplina in Italia.
Ma sentiamo ancora Raininger: “I nostri dilettanti sono molto bravi – spiega – ma per poter avere buoni ricambi occorre curare bene i giovanissimi per evitare che ci siano grosse dispersioni dopo i primi approcci alla disciplina, quando cioè i ragazzi arrivano alla fase agonistica vera e propria. Molti si avvicinano alla boxe in età scolastico, mostrano qualità interessanti, ma quando arrivano all’età agonistica si perdono, perché abbandonano la scuola o cercano un lavoro o per altri motivi. Quanto ai professionisti, seguirò con attenzione gli sviluppi della Lega Pro Boxe. Una volta il professionismo dava da vivere ai pugili, giravano abbastanza soldi. Ora che è aumentato il panorama dei media e del consumo di sport, non è possibile che il pugilato faccia passi indietro. Bisogna però offrire match credibili, disputati da atleti di valore che non mancano, da noi come in altri paesi dove la boxe richiama ancora un grande pubblico”.
Idee chiare, insomma, con obiettivi precisi da realizzare, almeno in parte, in tempi brevi, tenuto conto che questa presidenza Raininger avrà termine fra meno di due anni. E lui – lo ha detto esplicitamente nel primo intervento da presidente – intende guadagnarsi la fiducia delle società anche per il prossimo quadriennio olimpico.
Fonte: Alfredo Bruno
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