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NELLA CAPITALE "PREDATOR" E "RUSPA" SUGLI SCUDI

28/06/2015 - 11:30:18

 

 

Ricci e Della Rosa rimangono campioni

di Alfredo Bruno

Roma, 27 giugno 2015 – Sulla riuscita della serata non c’erano dubbi. Davide Buccioni si muove ormai in sintonia con il pubblico e soprattutto con gli appassionati. Da vecchio uomo di pugilato, non dimentichiamoci che è stato un ottimo dilettante capace,tra l’altro, di battere all’epoca Leonard Bundu, sa come solleticare l’interesse di chi ama la boxe, ma soprattutto, quello che più importa, l’interesse televisivo. Nella serata di Mondofitness c’erano in palio due titoli. Mirco Ricci (+ 16, - 2) pur disputando un match a senso unico contro il brasiliano Rogerio Damasco ha pienamente soddisfatto con la sua prestazione il numeroso pubblico accorso. Che Damasco fosse alla sua portata si sapeva, ma lo spettacolo offerto dallo scalpitante è stato ugualmente di qualità. “Predator” ha dominato in lungo e in largo un avversario, che tutto sommato, è stato più che dignitoso incassando una valanga di colpi, provandoci sia pure in rare occasioni con rabbiose reazioni. La struttura fisica tra i due non lasciava intravvedere altra soluzione che una vittoria prima del limite a favore del romano, l’abbandono di Damasco all’inizio del 7mo round ha anticipato di poco quello che sarebbe avvenuto sul ring. Onore alle armi per il brasiliano e applausi per Ricci, che sembra aver intrapreso la strada giusta. Il giovane ha mantenuto per 6 riprese un ritmo forsennato, in continuo movimento tra colpire, fintare, avanzare. Forse potrebbe risparmiarsi qualche atteggiamento, ma al pugile di razza glielo devi concedere, non si può ingabbiare un talento che ha bisogno di esprimersi. Ha scagliato pugni industriali, più in quantità che in potenza. Forse proprio la potenza...lascia qualche spiraglio aperto, soprattutto parlando di una categoria come quella dei mediomassimi. Probabilmente deve trovare il mix giusto tra energie e forza racchiusa nei suoi colpi. Il coach Filippo sembra avviato sulla buona strada, il giovane è alla ricerca di quella maturità che sul ring diventa anche concretezza.
 
Emanuele Della Rosa forse, s’intende che il giudizio è soggettivo, ha disputato ieri sera il suo match capolavoro. Aveva di fronte Felice Moncelli, 22 anni di furore agonistico, ma anche 22 anni di ingenuità da colmare con maggiore esperienza. Tutte cose logiche e scontate, ma il vero pugile sul ring sta a casa sua per esprimere al meglio la propria personalità. Ed è stata proprio la personalità di Della Rosa l’arma vincente del match. Moncelli è lento a carburare e “Ruspa” ha riempito al meglio le pause di studio dello sfidante. Il sinistro del romano ha fatto da “cacciavite” per aprire il varco al destro, che ha trovato spesso la strada per arrivare al volto dell’avversario. Valerio Monti durante l’intervallo chiedeva anche il terzo colpo, ma non era facile perchè si trattava di non sbagliare mossa per lasciare un varco scoperto. Il Della Rosa confusionario rivisto contro Di Fiore ha lasciato il posto a un uomo freddo, implacabile e chirurgico nella sua precisione. Le riprese sono passate con un Moncelli incapace di reagire e soprattutto di scrollarsi di dosso quel sinistro da incubo. In un paio d’occasioni il pugliese è riuscito a centrare il campione, che ha anche leggermente accusato. Ma sono state occasioni, e come tali isolate. Dal quinto round Moncelli ha pressato l’avversario con maggiore insistenza, anche se alla fine dell’8° round il vantaggio di Della Rosa era incolmabile e solo un ko avrebbe potuto risolvere la contesa. Abbiamo parlato delle note positive per Della Rosa, ma gli ultimi due round hanno confermato anche che le speranze riposte nell’allievo di Massai sono tutt’altro che infondate. Il nono round ha visto la carica di uno sfidante furioso, che finalmente aveva districato la nebbia che la personalità e bravura di “Ruspa” lo aveva avvolto. Difficile frenare una simile irruenza, oltretutto la potenza di Moncelli è esplosiva. Della Rosa ha cercato di porre rimedio con la sua esperienza, ha pure traballato. La sua caduta fuori dalle corde oltre ai colpi è stata viziata da una spinta e l’arbitro non ha contato. Round durissimo per il campione, come pure il decimo. Della Rosa ha legato, imbrigliato l’avversario chiamando a raccolta tutte le sue forze. L’incubo del round aveva la sua fine e il verdetto unanime (due giudici con due punti, mentre il terzo aveva solo un punto) a favore di “Ruspa” lo confermava campione e rimandava momentaneamente ad altra occasione Moncelli.
 
Una bella serata dove il contorno è stato un cocktail di emozioni. A cominciare dal match ad alta tensione tra l’inesauribile e velocissimo Barreto e il “sostanzioso” Alfano. La grinta e la continuità di Lozzi hanno avuto la meglio sul non disprezzabile Tellez. Vittorie facili per Ranaldi e Faraoni. Il primo sembra pronto a lanciare la sua sfida al titolo dei supermedi, mentre il secondo ha fatto il suo esordio contro un avversario inconsistente, chiamato all’ultimo momento, ma ha qualità indubbie per diventare il prossimo beniamino per gli appassionati romani.
RISULTATI
Superwelter: Emanuele Della Rosa b. Felice Moncelli a.p. 10.- Titolo Italiano
Mediomassimi: Mirco Ricci b. Rogerio Damasco (Brasile) ab. 7- Titolo Intercontinentale WBA
Supergallo: Alessandro Lozzi b. Sofiane Bellahcene a.p. 6-
Superpiuma: Mario Alfano e Eder Barreto pari 6-
Supermedi: Valerio Ranaldi b. Reward Marti (Cuba) kot 2-
Massimi Leggeri: Mattia Faraoni b. Attila Gyen ko 2-
 
Alfredo Bruno