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ROBERTO BASSI, PROVA DA MEDIO CONTRO NIKOLA MATIC

08/08/2015 - 17:58:11

 

 

Vittoria di misura per il campione italiano supermedi

di Gabriele Fradeani

San Benedetto del Tronto, 07.08.2015 – Chi vince ha sempre ragione! E mai detto fu più calzante: Bassi ha superato il test Matic con verdetto unanime però ciò non ci impedisce di dire che la sua non è stata fra le esibizioni più felici. Probabilmente l’emozione di boxare davanti ad i suoi fans scatenati o più realisticamente la sua mancanza di esperienza (nove match contro i quaranta del proprio avversario) l’hanno quanto meno condizionato. Sta di fatto che è apparso impreciso, poco continuo ed ha preso dei colpi che in altre occasioni avrebbe facilmente evitato.
 
Roberto Bassi deve contenere l'attacco di Nikola Matic  /  Foto: Nando Di Felice
 
Alla fine il verdetto più giusto è stato quello del giudice Mecozzi che ha visto un punto di vantaggio, passabile anche il cartellino di Longarini con due punti, troppo generoso quello di Battilà che ha visto Bassi vincitore per tre punti. Comunque va considerato che il croato non è affatto giunto a San Benedetto come vittima sacrificale ma deciso a farsi valere. Del resto va posto nel dovuto risalto che solo lo scorso anno Matic ha disputato tutte le riprese contro Spada che non è certamente l’ultimo arrivato. Vittoria sofferta quindi e forse per questo ancora più apprezzabile che Bassi ha conquistato non solo con i pugni ma anche con il cuore. Il film del match è presto detto: il croato ha attaccato subito caricando quasi ogni colpo nel tentativo di sorprender Bassi affidandosi quasi esclusivamente al diretto destro. Quest’ultimo, dal canto suo, ha cercato di contrarlo con il diretto sinistro ed il gancio destro portati d’incontro. La terza e la quarta ripresa sono andate a Matic, nel nostro cartellino, le altre a Bassi ad eccezione della sesta che abbiamo considerato pari. Giulio Spagnoli ci ha confidato che d’ora in avanti Bassi combatterà nella categoria dei pesi medi, più congegnale alla sua fisicità.
 
Lascerà quindi il titolo nazionale dei supermedi e dopo uno o due matches di rodaggio si proporrà per il titolo della Unione Europea o per quello nazionale.
 
Nella cornice dilettantistica sette combattimenti che hanno riscaldato l’atmosfera in attesa del clou: da evidenziare l’ottimo confronto fra i marchigiani Seghetti e Keci che hanno disputato tre riprese all’insegna della tecnica e combattività in cui il primo è prevalso in virtù di una maggiore precisione e continuità. Il pugile di Giantomassi è stato sicuramente il migliore della serata.
 
Anche l’ascolano Schiavi, dopo un inizio in salita, ha fatto sua la posta ai danni di Capuzzi con un forcing continuo, sorretto da un tifo superiore anche a quello destinato a Bassi, il che è tutto dire. I suoi numerosissimi fans sono stati accontentati dalla sua condotta di gara.
 
Pari fra Paoloni e Di Loreto dopo tre tempi equilibratissimi in cui alla tecnica del primo ha corrisposto l’aggressività del secondo.
 
Nulla da fare per il maceratese Sagaidak superato nettamente dal locale Camaioni.
 
La serata ha visto una considerevole affluenza di pubblico accorso al Circolo Tennis Maggioni che ha partecipato con rumorosa esultanza a tutti gli incontri proposti.
 
Ospiti d’onore Patrizio Sumbu Kalambay e Federico Scarponi che si è visibilmente commosso per l’accoglienza disputatagli.
 
Ha presentato la serata con impegno e perizia Bruno Cozzi coadiuvato da Monica Picciafuoco.
 
Ufficiali di Servizio: Di Cristofaro, Mariani, Di Clementi, Longarini, Battilà, Mecozzi.
 
I risultati:
 
Professionisti pesi medi: Roberto Bassi, kg 72.800 (Spagnoli, 9-1-0) b. Nikola Matic, kg 73 (Croazia, 13-27-0) punti sei riprese.
 
Dilettanti kg 57: Pavoni (Olympia) b. D’Alessandro (Boxe Di Palo); kg 69: Schiavi (Ascoli Boxe) b. Capuzzi (Pug. Guardiagrele); Olivieri (Ascoli Boxe) b. Mariani (Olympia); Camaioni (Boxe 1923) b. Sagaidak (Acc. Maceratese); kg 75: Paoloni (Olympia) e Di Loreto (Pug. Kaflot) pari; Ciofani (Bonimia Boxe) b. De Benedictis (Olympia); kg 81: Seghetti (Olympia) b. Keci (B.C. Castelfidardo).
 
Fonte: Alfredo Bruno