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HART E VALDEZ, VITTORIE CHE VALGONO TANTO

12/09/2015 - 15:55:05

 

 

Promossi anche Reed e Mekhontsev

Las Vegas, Nevada, 11 settembre 2015 – L’invitto statunitense Jesse Hart (18-0-0, 15) ha fatto suo il risultato del combattimento disputato con il connazionale Aaron Pryor Jr (19-9-1, 12), valevole per le cinture NABO ed USBA dei pesi supermedi. “Hard Work” Hart, 26enne di Philadelphia, Pennsylvania, è apparso molto determinato e superiore al suo avversario, in ogni fase del confronto, fino all’epilogo giunto a 2:51 della nona ripresa.
 
 Foto di Naoki Fukuda
 
Hart è il figlio del leggendario Eugene “Cyclone” Hart, peso medio di Philadelphia, mentre Pryor, 37enne di Cincinnati, Ohio, è il figlio “Hawk” Pryor, ex campione del mondo WBA ed IBF dei pesi superleggeri.
 
Il messicano Oscar Valdez (18-0-0, 15) ha confermato il suo stato di grazia piegando in 5 riprese l’americano Chris Avalos (26-4-0, 19), in un match previsto sulla distanza delle 10. Il piuma Valdez, 25 anni in dicembre, ha costretto l’avversario al tappeto nel corso del terzo round per poi finirlo a 1:17 della quinta frazione. Avalos, 26 anni in novembre, lo scorso febbraio è stato sfidante del britannico Carl Frampton per il titolo mondiale IBF dei pesi supergallo, quando ha ceduto nel quinto round.
 
Anche il leggero statunitense Mike Reed (16-0-0, 9) ha continuato la sua marcia da imbattuto a spese di Antonio Canas (10-2-1-1 NC, 4), messicano di 35 anni residente a Chicago, Illinois. Il guardia destra “Yes Indeed” Reed ha vinto a 1:28 della quinta ripresa.
 
L’altro invitto della serata, il mediomassimo russo Egor Mekhontsev, 31 anni in novembre, ha vinto chiaramente contro il brasiliano Jackson Junior, 30 anni in dicembre, con verdetto unanime al termine di 8 riprese. Questi i cartellini: due 77-74 e 77-73.
Il mancino Mekhontsev (10-0-0, 7) ha conosciuto la “castagna” di Jackson Junior (18-4-0, 16) quando  ha dovuto toccare il tappeto nel sesto round. L’europeo, campione olimpico a Londra, ha superato la bufera ed ha continuato a combattere con naturalezza e determinazione fino alla fine del match.
 
Primiano Michele Schiavone