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BOXE E JUDO, GEMELLAGGIO ALLA DE NOVELLIS
06/11/2015 - 12:28:34
Due disciplice incrociate nella palestra di Guido De Novellisdi Adriano Cisternino Boxe e judo insieme in una domenica pomeriggio per una sorta di gemellaggio fra due sport cosiddetti “poveri” ma ricchi di valori sempre meno frequenti negli sport cosiddetti “ricchi”. Boxe e judo si sono incrociati nella palestra di Guido De Novellis a Soccavo, quartiere difficile di Napoli, come Scampia, quartiere difficile simbolo, dal quale sono arrivati per l'occasione, ospiti d'onore, Pino Maddaloni, oro olimpico a Sydney 2000, scortato da papà Giovanni, il maestro di judo e papà putativo di tanti giovani nella sua palestra di judo a Scampia. Gemellaggio, insomma, fra boxe e judo, fra Soccavo e Scampia, fra due maestri, Guido De Novellis e Giovanni Maddaloni, incrociatisi per caso ma non troppo perché legati, in fondo, da obiettivi comuni, fra crescere i giovani nel rispetto delle regole e degli avversari, e quindi legati da un comune obiettivo sociale oltrechè sportivo. Boxe e judo, oltretutto, convivono da tempo nella famiglia De Novellis perchè Anna, sorella di Guido, presente a questo pomeriggio di pugni, vanta un passato negli ani '80 da vicecampionessa del mondo di judo. Famiglia di sportivi, i De Novellis: un altro fratello, Gennaro, è stati ciclista professionista negli anni '60, gregario di Vito Taccone, e poi masseur del Calcio Napoli, mentre un altro fratello, Franco, ora scomparso, era pugile ed avviò alla boxe lo stesso Guido.
Boxe e judo del resto, hanno già celebrato nozze vere nel 2008 con il matrimonio di Clemente Russo, peso massimo, bi-campione del mondo e due volte vicecampione olimpico di pugilato, con Laura Maddaloni, sorella di Pino e campionessa di judo. Un amore che sbocciò tra ring e tatami ai Giochi del Mediterraneo di Almeria 2005. Clemente Russo, Tatanka per gli amici, ha staccato il “pass” per Rio de Janeiro, la sua quarta olimpiade, un record nella boxe difficilmente battibile, ma in Brasile non sarà solo perché a fargli compagnia sul ring, in attesa (si spera) di altri qualificati, ci sarà Valentino Manfredonia, peso mediomassimo, primo azzurro ad aver vistato il “pass” per Rio, brasiliano di nascita e napoletano d'adozione, cresciuto proprio nella “Pugilistica De Novellis”. E sul ring di Soccavo, Valentino Manfredonia e Pino Maddaloni si sono salutati in una specie di ideale e augurale staffetta olimpica: Pino aveva al collo la medaglia d'oro di Sydney, Valentino l'ha guardata con occhi lucidi e ha promesso che farà di tutto per tornare dal Brasile con lo stesso trofeo. Pomeriggio di pugni (in attesa di Chievo-Napoli) con tanti campioni di un passato più o meno recente, da Elio Cotena ad Agostino Cardamone, a Michele Di Luisa, ad Alfredo Raininger, attuale presidente del Comitato Regionale Fpi, per l'occasione anche speaker e brillante presentatore della manifestazione denominata con un trofeo dedicato al sottoscritto perché, come ha spiegato il maestro De Novellis: “...non organizziamo più memorial, ma trofei per festeggiare persone vicine al pugilato”. Il primo, qualche mese fa, è toccato ad Aldo Ferrara, novantatreenne vicepresidente del Comitato Campano, il più antico tesserato della Federazione. Personalmente ringraziamo e riportiamo, per puro dovere di cronaca (non senza un po' d'imbarazzo) ed anche per dare atto all'ideatore della piena riuscita della manifestazione. In attesa del prossimo trofeo, ecco i risultati della riunione che ha visto protagonisti dilettanti delle società De Novellis, Vesuviana, Pomigliano, Cardamone, Excelsior, Cotena-Oliva, S.Valentino, Minotaur, Cristoforo Colombo e New World Boxing Vitieli: Sirica b. Colella, Zagaria e Manfredi pari, Cinquegrana e Iervolino pari, Boateng b. Buonanno, Norvetta e Caliano pari, Prota e Licone pari, Giannetta b. Santoriello, Cataldi b. Tommasone, Vitiello b. Postiglione, Isernia b. Suli, Simeoni b. Ditto, Treglia b. Haka, Varrella e Fusco pari. Fonte: Alfredo Bruno
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