Conferme per Eubank Jr, Bellew, Chisora e Malignaggi
Mitchell al capolinea; rimandato Campbell
Londra, Inghilterra, 12 dicembre 2015 – La più prestigiosa medaglia olimpica londinese ha continuato la sua marcia trionfale nel mondo professionistico passando il test più probante della sua giovane carriera.
Anthony Joshua colpisce Dillian Whyte
Il peso massimo inglese Anthony Joshua di origine anglo-nigeriana si è messo in discussione accettando il confronto con l’imbattuto connazionale Dillian Whyte, nato in Giamaica, suo vincitore ai tempi del dilettantismo, che vantava anche il singolare primato di averlo spedito al tappeto, per affermare la sua credibilità di pugile di valore e di sicuro avvenire. Joshua ha superato la prova con ampio successo: è rimato invitto, riportando la vittoria prima del limite numero 15 su altrettanti confronti sostenuti dal suo debutto avvenuto 26 mesi prima; ha riscattato con il massimo degli onori una sconfitta ai punti in 3 riprese che risaliva a 6 anni prima; ha fatto conoscere al granitico Whyte il primo doloroso insuccesso dopo 16 trionfi (13 anzitempo), facendolo capitolare con un pesante fuori combattimento a 1:27 della settima ripresa.
Joshua, 26 anni compiuti da due mesi, per la prima volta è andato oltre le tre riprese, cosa che gli ha permesso di mettere alla prova tutto il lavoro svolto durante la preparazione. In questo confronto Joshua ha verificato anche la tenuta ai colpi pesanti dell’avversario. Dopo una prima ripresa condotta allo spasimo con l’intento di chiudere il match prima del limite, Joshua ha dovuto accusare il ritorno offensivo di Whyte nel secondo round, rimanendo colpito al tronco ed al volto da pugni poderosi, che avrebbero potuto stendere, ma che ha assorbito con spontaneità. Poi, superato il calo fisico dovuto all’azione incessante dell’avvio, ha ritrovato il suo smalto migliore, la naturalezza nel lanciare i colpi lunghi, con lucida scioltezza e l’utilizzo della potenza che lo caratterizza.
Il resto, inframmezzato da squarci aggressivi di Whyte, è stato un crescendo di Joshua, impegnato a non fallire dinanzi ad un roccioso avversario che di tanto in tanto schizzava in avanti con i suoi macigni.
Joshua ha continuato a combattere con nitidezza tattica nella quale ha mostrato di saper dosare le energie e raccogliere i frutti necessari per controllare il match e non dare scampo all’avversario.
Nella settima frazione ha colpito al capo Whyte che, come Peter Quillin una settimana prima a Brooklyn sotto il destro di Daniel Jacobs, lo ha fatto barcollare vistosamente. Da quel momento il vigore di Joshua non ha dato scampo allo scosso avversario, il quale cercava nell’abbraccio la soluzione per non affondare sotto i suoi colpi; Joshua sapeva divincolarsi per ritornare a colpire con lucida violenza, una, due, tre volte, fino a farlo sprofondare sotto la prima corda. A quel punto all’arbitro non è rimasto altro da fare che togliere il paradenti dalla bocca di Whyte mentre Joshua levava le braccia verso il pubblico delirante.
Il match aveva avuto un fuori programma al termine del primo round quando i due pugili si sono scambiati alcuni pugni di troppo dopo il suono della campana: sul quadrato si sono catapultati i loro secondi e le guardie del servizio d’ordine per sedare gli animi e riportare la calma. Il fattaccio aveva dato il segno della tensione nervosa che valicava i due pugili ed i loro clan. Fortunatamente l’increscioso episodio è rimasto circoscritto a quella fase del match. All’inizio del secondo tempo l’arbitro ha fatto riprendere il match dopo alcune salde raccomandazioni sulle regole da rispettare.
Con il successo Joshua ha conquistato la vacante cintura Britannica ed ha mantenuto il titolo di campione Commonwealth.
Non è andata bene all’altra medaglia olimpica di Londra 2012, il peso leggero inglese Luke Campbell che ha dovuto cedere al francese Yvan Mendy la cintura WBC International delle 135-libbre. Il guardia destra Campbell ha toccato il tappeto nella quinta ripresa ed ha conosciuto la prima sconfitta dopo 12 successi consecutivi (10 prima del limite).
Luke Campbell subisce l'incalzare di Yves Mendy
La decisione a favore di Mendy (33-4-1, 16) è stata divisa: due cartellini per lui con 115-112 e 115-113 contro 115-113 per il suo avversario.
Mendy è lo sfidante obbligatorio del campione dell’Unione europea Manuel Lancia
L’eliminatoria mondiale WBA dei pesi medi è stata vinta dall’inglese Chris Eubank Jr, già campione interim della stessa versione iridata, che si è imposto all’irlandese Gary O'Sullivan (22-2-0, 14) per abbandono al termine della settima ripresa. Lo sconfitto è tornato all’angolo dopo aver combattuto il settimo round ed ha informato il suo angolo di non voler proseguire il match.
Fino a quel momento Eubank Jr (21-1-0, 16) conduceva il confronto con ampio punteggio come dimostrano i cartellini dei tre giudici: due 69-64 e 70-62.
La vacante cintura mondiale WBA interim dei pesi leggeri ha preso il volo per il Venezuela dopo che l’indigeno Ismael Barroso ha piegato in 5 tempi l’inglese Kevin Mitchell.
L’imbattuto sudamericano ha imposto la sua migliore scelta di tempo che, insieme alla straordinaria potenza, hanno costretto l’avversario al tappeto in più di una occasione: una volta nella quarta ripresa e due nella quinta, quando il britannico è stato dichiarato out a 2:40.
Barroso (19-0-0, 18) dovrebbe trovarsi di fronte un altro inglese, il campione mondiale WBA regolare della categoria Anthony Crolla.
Mitchell (39-4-0, 29) era reduce dalla sconfitta contro un altro venezuelano, il campione mondiale WBC dei pesi leggeri Jorge Linares, sofferta lo scorso maggio.
L’inglese Tony Bellew è il nuovo campione EBU dei pesi massimi-leggeri. Nel confronto con il polacco Mateusz Masternak, valevole per il vacante campionato, ha vinto con decisione unanime al termine di 12 riprese molto combattute. Questi i cartellini: due 115-112 e 115-113.
Bellew (26-2-2, 16) dovrà difendere il titolo contro lo sfidante ufficiale Dmytro Kucher dell’Ucraina.
Masternak (36-4-0, 26) vanta la cintura EBU cruiser per averla vinta nel dicembre 2012 contro il finlandese Juho Haapoja, ceduta dieci mesi dopo al russo Grigory Drozd.
Antonio Moscatiello e Paulie Malignaggi al termine del confronto
L’italo-americano Paulie Malignaggi ha conquistato la vacante cintura dell’Unione europea dei pesi welter superando l’italiano Antonio Moscatiello (20-3-1, 14) con verdetto unanime in 12 riprese. Questi i cartellini: due 119-110 e 120-109.
Il tecnico Malignaggi (35-7-0, 7), due volte campione del mondo, IBF superleggeri e WBA welter, ha nel mirino il titolo EBU delle 147-libbre.
Il massimo inglese Dereck Chisora (24-5-0, 16) è tornato in azione dopo appena una settimana dal suo debutto con la sua nuova organizzazione tedesca: chiamato ad esibirsi tre giorni prima dell’evento ha polverizzato in tre riprese il croato Jakov Gospic (16-14-0, 12), ingaggiato all’ultimo momento.
Primiano Michele Schiavone
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