Affermazione della Nazionale Azzurra
Cammarelle è tornato sul ring dopo due anni
di Alfredo Bruno
Roberto Cammarelle contro Nikita Stogov
Roma, 11 marzo 2016 -- Non poteva esserci migliore inaugurazione per l’impianto della Polizia di Stato A. Vespucci. Ci si aspettava forse una maggiore affluenza, ma la serata è filata liscia collaudando a pieni voti il nuovo impianto. La Federazione al gran completo ha organizzato tutto in maniera perfetta. Il presidente Alberto Brasca e Francesco Montini, comandante delle Fiamme Oro, hanno avuto, se ce n’era bisogno, di essere per quanto riguarda Roma sulla strada giusta.
alcuni pugili della nazionale italiana con il coach russo
La serata ha visto il successo della nostra Nazionale per 7 a 3. Dopo i 69kg. c’è stata una bella esibizione di Antonella Rossi e Terry Ayala con il gruppo dell’Action Boxe, uno spettacolo nello spettacolo da sfruttare con maggiore frequenza. In mezzo a tutto questo per certi versi faceva la sua bella figura il volto sorridente di Nino Benvenuti, per l’occasione commentatore per RaiSport insieme a Davide Novelli, una sorta di augurio per Rio de Janeiro, per il Centenario e per tutto il movimento.
i russi schierati sul ring
La serata:
Kg. 52 Vincenzo Picardi non affonda i colpi nel primo round contro Khasan Salohutdinov, un ventenne molto considerato in patria. Ma contro un Picardi in forma Olimpiade ci vuole ben altro e il russo deve incassare colpi d’effetto soprattutto alla figura e deve far appello, lui ventenne, al mestiere per rimanere in piedi. Vittoria chiara per Picardi 3-0.
Kg. 56 Si capisce subito che per Francesco Maietta sarà una serata tutta da soffrire con Mukhammad Sheikov, ex campione russo considerato tra i migliori nella sua “ricca terra”. Maietta si arma di coraggio e pazienza, bracca il suo avversario in continuazione e nel fare questo deve fare i conti con il talento e la velocità di un avversario, abile anche nell’uscire dalla traiettoria. Match di alto livello grazie anche al napoletano che non ha dato un attimo di tregua all’avversario. Nel terzo round si è avuta addirittura la sensazione che Maietta potesse capovolgere la situazione con un saettante sinistro “sentito” da Sheikov. Il russo recupera subito e replica, ma dà segnali di stanchezza per il continuo martellamento, sia pure impreciso, effettuato dall’italiano. Il verdetto va a Sheikov per 3-0, ma la prova di Maietta è più che positiva.
Kg. 60 Domenico Valentino è uno dei nostri “mostri sacri” e la sua entrata sul ring fa un certo effetto sul pubblico, come fa un certo effetto la struttura robusta di Ilez Gireev, argento agli ultimi campionati russi. Valentino sembra già sentire i benefici del duro allenamento con cui Bergamasco e Filimonov lo sottopongono. Guardia alta e massima concentrazione, unite alla scelta di tempo dei colpi di rimessa, mettono il bavaglio al pericoloso avversario sempre proteso alla ricerca della soluzione di forza.
Kg. 64 E’ la volta di una delle new entries della nostra Nazionale. Vincenzo Arecchia, rivelazione da Youth, affronta un altro giovane interessante: si tratta di Tigran Uzlyan, oro agli Universitari nel 2014 che non è poca cosa. Arecchia parte bene e prende sul tempo il suo avversario come dipinge bene l’uno due che si stampa allo scadere del primo round sul volto del russo. La differenza sta nella struttura fisica, qualità su cui Uzlyan impronta l’andamento della seconda ripresa dove Arecchia subisce un conteggio. Il napoletano recupera bene e il terzo round scivola senza sussulti. Match equilibrato ma la giuria vede Uzlyan 2-1.
Kg. 69 Vincenzo Mangiacapre si presenta sul ring con muscolatura possente. Il suo è uno show in chiaro-scuro e Aik Ayvasyan ci prova con ogni mezzo a inquadrare il bersaglio, ma non è facile. Qualche colpo di Ayvasyan arriva a segno più per l’interpretazione eclettica del nostro pugile che per bravura dell’ostinato avversario. Vittoria netta di Mangiacapre che quando preme sull’acceleratore sono guai.
Kg. 75 Tocca quindi ad un altro giovane fare gli onori di casa. Salvatore Cavallaro ha di fronte il possente, ma ancora grezzo, Ivan Paleev. Il mancino siciliano sembra voler controllare la situazione ma deve fare i conti con la testa del russo che non guarda tanto per il sottile. Il richiamo subito da Paleev sembra la partenza di una maggior accelerazione da parte di Cavallaro che timbra il cartellino del successo con un bellissimo uno-due nel terzo round che fa ammutolire il russo. Un 3-0 tutto dalla parte di Cavallaro.
Kg. 81 Tocca quindi a Valentino Manfredonia che contro Aleksandr Ahihmin sembra condurre il match a ritmo di samba: non si sa se per bravura sua o per demerito dell’avversario. Il napoletano fa tutto con la massima semplicità senza sbavature e si porta a casa una vittoria facile senza rischi.
Kg. 91 Non è certo fortunato Simone Fiori nella sua nuova categoria, perchè ha di fronte un brutto cliente in Dmitri Fomin, argento agli ultimi mondiali militari. La possanza del russo viene controbilanciata dalla scelta di tempo del nostro pugile. Match interessante: l’aggressività del russo è inesauribile, ma è ben contenuta da Fiori. Il match si decide tutto nel terzo round dove gli attacchi del russo vengono ammorbiditi dalle trattenute dell’azzurro, apparso troppo rinunciatario in questo round. Il verdetto, terzo round decisivo, va a Fomin per 2-1. A Fiori non rimane altro che curare un destro dolorante, suo handicap nel finale del match.
Kg.+91 Alessio Spahiu ha al suo angolo anche il tecnico Bugada che lo ha accompagnato nella sua “avventura” romana. I giganti russi sono sempre pericolosi e Sergei Egorov non smentisce questo concetto. Il russo dimostra subito il suo valore con qualità tecniche non indifferenti. Spahiu gli oppone oltre alla sua aggressività, anche il coraggio che gli permettere di attaccare senza soste. In gergo Spahiu “fa il match” ma i colpi migliori li porta Egorov che vede dirottare il verdetto dalla parte dell’ottimo Spahiu di misura ma forse con un po’ di campanilismo.
Kg.+91 Arriva il momento più atteso della serata: il ritorno sul ring di Roberto Cammarelle. Nell’ultimo tempo le voci si sono rincorse con tag d’obbligo come il rientro, Rio de Janeiro e quant’altro. Roberto dopo il suo match ha preso il microfono in mano e ha fugato tutti i dubbi: forse farà un altro match e poi appenderà i guantoni al chiodo. Nel dirlo camuffa l’emozione con l’affanno per le tre riprese appena disputate, ma i suoi ringraziamenti per tutti parlano chiaro.
Per quanto riguarda il match gli applausi stavolta partono non solo dal pubblico, ma si può dire dalle fondamenta dell’impianto. Nikita Stogov, campione Universitario, non gli regala niente anzi cerca il colpaccio che lo potrebbe proiettare ben oltre i propri confini. La classe non va in vacanza e lo capisci durante tutti i nove minuti: un repertorio vastissimo che ha reso Roberto Cammarelle, a livello dilettantistico, forse il più bravo tra i massimi mondiali degli ultimi 10 anni.
Alfredo Bruno
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