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DEMCHENKO SI FA VALERE CONTRO RICCI

13/03/2016 - 10:28:03

 

 

S'impone per kot nella decima ripresa

A Demchenko la vacante cintura dell'Unione Europea, un premio meritato al personaggio e alla sua carriera

di Alfredo Bruno

Roma, 12 marzo 2016 -- Il Palasport Vespucci inaugura la sua serata pro in maniera incandescente dentro e fuori del ring. Il titolo dell’Unione Europea per quanto riguarda i mediomassimi cinge quasi a mo di corona Sergey Demchenko, 36 anni, giramondo per l’Europa in una sorta di dignitoso fai da te. Un titolo meritatissimo che incorona un atleta serio e chissà che non porti anche risvolti di altre scalate...a 36 anni mai dire mai. Mirco Ricci aveva per sé i favori dei pronostici: troppi 11 anni di differenza, il fiato e la velocità, poi, erano tutti dalla parte del rampante romano. Il match sembrava incanalato fin dai primi round su binari prevedibili tecnicamente: marcia a piccoli passi in avanti di Demchenko e danza con serie veloci e improvvise da parte di Ricci. Diventava una sorta di replay per circa sei-sette riprese. C’erano comunque da fare alcune considerazioni e prima fra tutte è vero che Ricci apparentemente era in vantaggio, ma alcuni colpi sembravano l’approccio per una conclusione che non arrivava, sparare due-tre colpi, belli esteticamente, ma non conclusivi e non accompagnati da una serie più consistente dava l’impressione di una ineluttabile conclusione ai punti sul filo delle 12 riprese.

In questa foto i due stili a confronto

Dall’altra parte c’era un Demchenko sereno, per certi versi ritrovato, consapevole dei propri mezzi come gli faceva capire il tecnico Pili che lo rincuorava: “Sei un grande!”. Parole semplici che toccavano le corde di un violino forse da tempo rassegnato. L’ucraino ha così svolto la sua tattica di sempre avanti, coperto, lasciando solo briciole di spazi per i saettanti colpi del romano. Il primo allarme si aveva con l’espressione di “non ho sentito niente” del “Predator”, per certi versi un classico della boxe, la seconda era la determinazione nel tagliare la strada ad un avversario sempre in movimento con braccia, gambe e finte. Forse tutto questo in qualche modo pagava e avrebbe presentato in qualche modo il conto. Altro campanello erano i colpi al corpo, allo stomaco, ai fianchi, che a lungo andare qualcosa fanno se poi a portarli sono mani pesanti come quelle di Sergey. Tutto questo alla fine ha portato al risultato di una semplice equazione di secondo grado, come dicevamo noi da studenti. Alla nona ripresa si è capito che il match era arrivato ad un bivio dove finalmente si è avuto uno scambio duro, cattivo, che ravvivava un match apparso a tratti monotono. Nel decimo round il colpo di scena, ma non tanto, Ricci sentiva un gancio sinistro isolato quanto preciso, accennava una smorfia, ma era sufficiente per accendere una miccia fino ad allora in agguato. Demchenko capiva di aver provocato qualche danno, forse anche dal punto di vista psicologico, accelerava la velocità dei colpi dalla corta distanza piazzando l’uno-due classico in simili situazioni. Ricci sentiva i colpi e appariva evidente la sua difficoltà. L’avversario ormai aveva fiutato l’impresa e la serie si abbatteva più con precisione che con potenza, ma ogni colpo era un valore aggiunto al crollo. L’ arbitro Bianco valutava una situazione che poteva risultare pericolosa per il romano e fermava il match, tra, per la verità, le deboli proteste del romano e del suo angolo. Per Demchenko un premio meritato al personaggio e alla sua carriera, per Ricci un match da incasellare nell’esperienza, è giovane, ha qualità indubbie e lo ha dimostrato.

Sergey Demchenko e Mirco Ricci intervistati dal gironalista della Rai

Il "Predator" si rivaluta abbondantemente nell’intervista a due con il suo avversario, facendogli i complimenti, senza accampare scuse, e sorridendo compiaciuto quando il suo avversario gli confessava che Ricci ha un fan proprio in casa Demchenko, nel figliolo.

Sergey Demchenko intervistato, con il figlio, fan di Mirco Ricci, ed il tecnico Pili

Episodio che fa bene alla boxe, al contrario delle "scaramucce" avvenute tra qualche spettatore esagitato.

Gli altri risultati:
Superpiuma: Alessandro Micheli e Eder Barreto pari 6
Superwelter: Vincenzo Bevilacqua b. Konstantins Sakara pt 6
Massimi Leggeri: Mattia Faraoni b. Francesco Cataldo pt 6

Alfredo Bruno