In programma un bel poker di prospect
di Alfredo Bruno
Davide Buccioni, per fortuna della boxe romana, sembra essere ritornato a motivazioni ambiziose, proprio come nei primi tempi quando apparve all’orizzonte di una situazione organizzativa professionistica catastrofica. Da lì costruì campioni che tennero alta la fama di questo sport in una location che non aveva avuto eguali in tempi "antichi". Li ricordiamo quasi tutti quei pugili che poi diventeranno man mano dei campioni: Sven Paris, Daniele Petrucci, Giorgio Marinelli, Alì Ndiaye, Sergey Demchenko ecc. Molta acqua del Tevere scorre lungo i ponti della capitale, ma Davide (e non Golia) sta sempre lì incrollabile a studiarne una più del diavolo per fare sì che il nostro sport non venga dimenticato. Anzi tiene accesa non una fiammella, ma un vero falò. Dopo l’ultima riunione in cui Mario Alfano ha conquistato il titolo italiano, eccolo riproporre più pimpante che mai una riunione incentrata su un bel poker di prospect, anche se qualcuno lo possiamo dire prospect per modo di dire, forse anche qualcosa di più avendo nel suo carnet “tituli” da far invidia al povero Mourinho.
Partiamo dalla location vera e propria: siamo a ridosso dell’Acqua Acetosa e del Palazzetto. E’ il Futbol Club (Via degli Olimpionici, 71), un circolo d’elite. Per la verità in un paio d’occasioni in tempi remoti fu la sede di interessanti presentazioni di match importanti. Prima abbiamo parlato di un poker e adesso da buoni giocatori mettiamo le carte in tavola per far vedere che non si bluffa (o bleffa come vi pare): Luca Podda, Felice Moncelli, Vincenzo Bevilacqua e Andrea Angelocore. Partiamo quindi da quello che rappresenta la novità della colonia Buccioni, vale a dire il supermedio Luca Podda (+ 7) fino a poco tempo fa appartenente alla OPI 2000, ma come succede nel pallone si cambia casacca alla ricerca di nuovi stimoli, nuove emozioni e perchè no nuove speranze. Luca, tra una comparsa televisiva e un’altra, ha ripreso ad allenarsi coscienziosamente ben consapevole che il tram non ferma due volte alla stessa fermata. Buccioni lo accoglie, perchè conosce le sue capacità, ma non gli concede un avversario facile, tutt’altro, perchè Jozsef Racz (+6, - 9, = 1), ha appena 21 anni e ambizioni da vendere, tanto da venire evitato con cura. Non un match facile per il "sardo" di Tarquinia, ma lui non si smonta, sa di avere in entrambe le mani tritolo in abbondanza, ma deve stare attento a non sottovalutare l’avversario, anche perchè da qui inizia un nuovo cammino dove è proibito sbagliare.
Abbiamo dato la precedenza a Podda per dovere di "ospitalità", ma Felice Moncelli (+13, - 4, =1) merita un discorso a parte. Il pugliese ha appena 22 anni, ma già si è fregiato di un titolo italiano dei superwelter e un International IBF dei welter. E’ ancora impresso il suo match capolavoro disputato contro il ferrarese Matano, battuto prima de limite. Parliamo di un avversario che recentemente è andato in America a disputare una sorta di semifinale mondiale. Rimane anche impresso l’ultimo round contro Della Rosa, in cui quest’ultimo detentore del titolo fu sull’orlo del ko. In quell’occasione fu l’inesperienza a giocare un brutto tiro al pugliese. Eccolo quindi tirato a lucido in attesa della sua sfida con Lezzi valevole per il titolo italiano. Avrà di fronte il lituano Artem Karasev (+ 8, -24, = 2), anche lui giovane coi suoi 24 anni, ma un curriculum particolare dove le sconfitte diventano più indicative delle vittorie visto il valore degli avversari. Spicca a caratteri cubitali il pari con quel Koivula, finlandese, recente avversario di Bundu per il titolo europeo e protagonista di un ottimo match con Matano. Buccioni non ammette “materassi” ed è il motivo per cui seleziona avversari necessari per far fare di volta in volta il salto di qualità.
Ecco quindi un derby romano, altra specialità della casa. Ad affrontarsi sono superwelter giovani e imbattuti con la tripla d’obbligo visto le loro caratteristiche: Vincenzo Bevilacqua (+8) e Andrea Angelocore (+ 11) nei tempi attuali potrebbero già battersi tranquillamente per il titolo nazionale. Sembra una sparata, ma non lo è anche perchè spesso il buongiorno si vede dal mattino. Difficile trovare difetti nel modo di combattere e gestire il match in Bevilacqua, la scuola di Simone D’Alessandri sta raccogliendo buoni frutti, ma stavolta avrà di fronte un Angelocore apparentemete più "riflessivo" ma pungente quando arriva a segno e dotato di quella "malizia" che non guasta tra i professionisti.
Abbiamo tralasciato per l’ultimo, ma non per demerito, il massimo leggero Francesco Cataldo, che nonostante i 34 anni ha messo in luce soprattutto contro la grande speranza Mattia Faraoni una boxe efficace e produttiva. Tibor Laczo è un ungherese che ha debuttato quest’anno e contro di lui gli avversari sono finiti (tutti e tre) a gambe all’aria. Un brutto biglietto da visita per Cataldo, che cercherà di dimostrare al pubblico romano che la sua prova contro Faraoni non era un exploit di una serata, ma il percorso di un cammino consistente...La riunione inizierà alle 20,30.
Alfredo Bruno
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