Significative le sue vittorie al Torneo Italia e al Guanto d’Oro
di Alfredo Bruno
Assunta Canfora, 24 anni, ha raggiunto il settimo cielo con la chiamata di questi giorni in Nazionale. La ciliegia sulla torta dopo una breve e significativa carriera (+ 12, = 1, -1) che l’ha vista nel giro di due anni sotto la sapiente guida di Rosario Colucci, maestro della Boxe Leone Fazio, bruciare le tappe con le vittorie al Torneo Italia e al Guanto d’Oro, sconfitta solo nella finale degli Assoluti da Gelsomina Morano in un derby campano infuocato.
Assunta Canfora sul ring
Come hai iniziato?
"Ho iniziato il pugilato per dimagrire e per seguire mio fratello, anche se non è mai stato agonista per motivi di lavoro. Ricordo che addirittura avevo vergogna perchè credevo fosse uno sport troppo maschile, non conoscevo nulla del pugilato".
Cosa è successo dopo?
"Giá dopo pochi allenamenti capii che forse era quello lo sport che desideravo fare, nonostante da piccola mia madre mi avesse fatto praticare quasi tutti gli sport possibili e immaginabili, ma con scarsi risultati, perchè ero una pigrona. Mi appassionavo sempre di piú e dopo un anno di duro allenamento cambiai palestra, perchè volevo provare cosa significasse salire sul ring, mi rivolsi al maestro Rosario Colucci della 'Leone Fazio', e fu subito "amore a prima vista". Ero la prima donna che allenava e il mio coraggio e la mia grinta lo spinsero subito a credere in me. Il tempo che mi dedica è stato ed è davvero prezioso".
Cosa fai nella vita?
"Lavoro con mio fratello, abbiamo una tipografia nostra e associare gli orari di lavoro con gli allenamenti è stato davvero tragico, ma non mi sono mai arresa".
Cosa pensano della boxe i tuoi familiari, fidanzato, conoscenti?
"Il mio fidanzato mi ha sempre spinto a non mollare mai, lavorando addirittura al mio posto quando era necessario. Mi segue sempre, ovunque vada, qualsiasi match, qualsiasi torneo, qualsiasi collegiale, manca solo quando in tipografia c'è bisogno di una mano. La mia famiglia anche è fiera, ad ogni vittoria vedo il loro viso pieno di gioia e di orgoglio. Sono i miei primi tifosi. È stata davvero una brutta delusione la sconfitta agli italiani, ma ho imparato tanto da quella, anche se non mi aspettavo di perdere. Infatti abbiamo iniziato subito a lavorare sui punti dove ce n'era bisogno".
Assunta Canfora in azione tra le corde
Ricordi un momento particolarmente positivo?
"Il giorno piú bello da pugile non so. Ce ne sono due: il mio primo match, ricordo quell’ ansia che mi soffocava, mi fece stare in apnea per tutti i 4 round, feci delle cose sul ring che non mi aspettavo, fui davvero soddisfatta. Poi c'è il primo Guanto d'Oro, scegliemmo apposta la categoria superiore data la mia poca esperienza (solo 3 match). Ricordo il giorno della finale, salii le scalette del ring mi guardai intorno e non ci credevo, con 8 mesi di palestra (dal maestro Rosario) ero arrivata già li. Dovevo vincere. Per forza!!"
Il giorno più brutto?
"Il giorno più brutto, mi sa, proprio ai campionati italiani".
Come ti definisci caratterialmente e tecnicamente?
"Ho un carattere molto forte, anche per i vari problemi di famiglia, forse questa è una delle cose che mi fa andare sempre avanti, sia nel pugilato che nella vita. Non mi abbatto facilmente, ci rimango male si, ma subito mi rimbocco le maniche e mi do da fare".
Cosa chiedi alla boxe?
"Alla boxe chiedo solo di continuare a darmi tutte queste emozioni e nuovi traguardi da raggiungere, ovviamente a patto che mi impegni sempre piú".
Hai un modello di donna pugile?
"In realtà non ho un modello preciso di donna pugile, mi affascina in certi casi di piú la boxe maschile. Il mio preferito in assoluto resterà sempre Tyson".
Quali sono i problemi per la boxe femminile in generale?
"Non ne vedo tanti, anche perchè è arrivata in poco tempo ad ottimi livelli, soprattutto in italia".
Alfredo Bruno
|