Mario Redi debutta a torso nudo
di Primiano Michele Schiavone
Il pugile toscano Mario Redi iniziò la carriera professionistica la sera del 25 gennaio 1967 a Firenze, dove incrociò i guantoni con il ferrarese Giovanni Cavazzini, sconfitto al termine delle 6 riprese. Dopo il pareggio con il marchigiano Fortunato Giacona, continuò con una serie positiva per il resto di quella stagione. L’anno seguente a Roma venne fermato da una ferita nel confronto con il lombardo Ugo Poli; impattò con il comasco Luciano Pina ma fece bene con Enrico Gismondi e Domenico Chiloiro, con una solida esperienza australiana alle spalle. Il risultato nullo con l’aretino Franco Innocenti aprì il 1969; seguirono il successo su Felice Becco e due sfide con il lombardo di origine veneta Lino Mastellaro, una persa ed una vinta. Arrivò il 1970, il suo anno migliore, culminato con la conquista dell’inaugurale campionato italiano dei pesi superpiuma, che vinse a Novara dopo 12 riprese combattute con Oronzo Pesare, guardia destra tarantino trapiantato a Pesaro. Il livornese di Marciana Marina poté fare sfoggio del trofeo tricolore per soli tre mesi, fino a quando, nel marzo 1971, affrontò nuovamente il marchigiano di origine pugliese Oronzo Pesare, contro il quale venne dichiarato sconfitto a Bologna con verdetto ai punti. Lo stesso anno trionfò a Parigi con vittorie prima del limite ai danni di Ould Makloufi e Abdou Fakyh. Per Redi si presentò una nuova occasione italiana, valevole per il vacante campionato superpiuma, nell’agosto 1972 a Morbegno, dove il risultato ai punti andò al cosfidante Ugo Poli. Pareggiò a Novara con il locale Giorgio Merlin e nella capitale francese con il tunisino Tahar Ben Hassen. Dopo il successo sul triestino Nevio Carbi sfidò a Marsala il locale campione italiano superpiuma Giovanni Girgenti, contro il quale perse sulle 12 riprese nel novembre 1973. Annotò in seguito risultati positivi anche sull’ex campione italiano dei pesi leggeri Nedo Fabbri, della stessa provincia Livornese, ed il lombardo Renzo Battistelli. Nel 1975 frequentò molto i quadrati dell’allora Yugoslavia, dove affrontò con alterna fortuna i connazionali Nevio Carbi, Giuseppe Agate e Giorgio Merlin. Chiuse quella stagione pareggiando a Milano con Franco Diana, un emergente peso leggero casertano. L’anno seguente Redi sconfisse nuovamente Battistelli e s’impose in Belgio al locale Luc Rudi Haeck. A quel punto lasciò la boxe, ma dopo quasi quattro anni tornò in palestra e nel dicembre 1980 salì ancora una volta sul ring, vincendo il combattimento d’addio, il numero 44: 28-7-7-2 NC.
Primiano Michele Schiavone
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