Mario Bianchini sconfigge Amedeo Dejana
di Primiano Michele Schiavone
Dopo alcuni anni di attività professionistica il romano Mario Bianchini arrivò all’appuntamento tricolore, per il vacante campionato dei pesi welter, che disputò nella sua città la sera del 26 gennaio 1938, contro il sardo di nascita Amedeo Dejana, al suo terzo impegno per un titolo nazionale. Il pugile locale conquistò la cintura con verdetto ai punti deciso dopo 12 tempi. Per il romano quel successo significò anche l’ultima vittoria della carriera iniziata nel maggio 1933. In seguito Bianchini, sesto titolare italiano dei pesi welter in ordine di tempo, rimediò solo sconfitte ed un verdetto di parità, senza mettere in palio la sua fascia tricolore. Lasciò l’attività nel marzo 1939 dopo aver scritto un record di 44 incontri: 22-14-7-1 NC. Il laziale fu brillante tra i dilettanti come peso leggero, vincendo con la maglietta il campionato italiano a Roma nel 1930, anno in cui ottenne la medaglia d’oro ai campionati europei di Budapest, in Ungheria. Nel 1932 partecipò ai giochi olimpici di Los Angeles, in California, perdendo il match per il terzo posto. L’attività a torso nudo lo vide impegnato in modo particolare anche all’estero. Già nel dicembre del 1933, anno del debutto, trovò ingaggi a Parigi, in Francia, dove rimase fino al gennaio seguente, sommando cinque incontri in soli due mesi. Nel 1934 a Milano venne sconfitto per la prima volta dal locale Carlo Orlando, medaglia d’oro alle olimpiadi di Amsterdam del 1928. Tornò nel capoluogo lombardo e spartì con l’altro meneghino Saverio Turiello il verdetto di no-contest. Affrontò due volte il concittadino Ettore Mortale, rimediando un pareggio ed un risultato contro, mentre sconfisse l’altro compaesano Otello Abbruciati. Trascorse l’anno seguente in Argentina, nella cui capitale Buenos Aires dove si esibì sette volte. Nel 1936 tornò a Roma ma i pochi ingaggi lo riportarono nella capitale sudamericana, dove due insuccessi lo indussero a ritornare in patria. Chiuse la stagione nella capitale con tre affermazioni che lo lanciarono al vertice nazionale dei pesi welter, una delle quali con il casertano Michele Palermo, vincitore per sei volte del titolo italiano welter ed anche campione europeo della categoria.
Primiano Michele Schiavone
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