Roberto Roberti s'impone a Luigi Buffi
di Primiano Michele Schiavone
L’albo dei campionati italiani dei pesi massimi contempla il toscano Roberto Roberti come il settimo in ordine di tempo. La sua ascesa al trono nazionale avvenne il 9 febbraio 1930 a Firenze, quando conquistò la vacante cintura mettendo fuori combattimento nella quarta ripresa Luigi Buffi, nato in Tunisia, dove iniziò a praticare la noble art sotto la scuola francese. Tre mesi dopo Roberti sfidò il belga Pierre Charles a Bruxelles nel tentativo di togliergli la corona continentale della massima divisione di peso: il match durò 15 riprese e la vittoria ai punti andò al campione, impegnato nella quinta difesa. Roberti, lucchese di Sorbano del Giudice, iniziò la carriera professionistica in termini positivi a Lucca nel giugno 1926. La prima sconfitta la riportò a Firenze in dicembre, per mani del veterano Giuseppe Spalla, alessandrino di Casale Monferrato, già campione italiano della massima divisione. Roberti affrontò nuovamente Giuseppe Spalla nel gennaio 1927, ancora a Firenze, rimediando il risultato di parità. Dopo il no-contest a Padova con il veneziano Riccardo Bertazzolo, futuro titolare tricolore, in agosto debuttò negli Stati Uniti, dove intraprese una lunga campagna americana conclusa nel settembre dell’anno seguente. Su 23 combattimenti riportò una sola sconfitta ai punti dall’inglese Phil Scott, possessore di tre cinture: British, dell’Impero Britannico e dell’Europa versione BBBofC. Il toscano lasciò il nord America e nel febbraio 1929 si presentò agli aficionados di Buenos Aires, dove perse contro il porteño italo-argentino Roberto Delfino al termine di 12 assalti; restò nella capitale sudamericana ed in maggio affrontò Victorio Campolo, bonaerense emigrato da Reggio Calabria, con il quale capitolò nel quinto tempo. Roberti ritornò in Italia in novembre e continuò a restarci fino all’estate dell’anno successivo, quando, lasciato il titolo italiano, decise di riattraversare l’oceano atlantico per una nuova avventura statunitense, non fortunata come la prima. Si ripresentò nella sua Lucca nell’ottobre 1932, vincendo per l’ultima volta. Disputò ancora pochi combattimenti, due dei quali all’estero, in Spagna e Gran Bretagna, prima di lasciare la boxe nell’aprile 1993. Dopo due anni di stasi, nel marzo 1936 si ripresentò negli Stati Uniti, dove concluse la carriera nell’aprile dell’anno seguente con il record di 62 incontri: 33-21-7-1 NC.
Primiano Michele Schiavone
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