La difesa italiana di Orlandi contro Palermo
di Primiano Michele Schiavone
La seconda parte della carriera del milanese Carlo Orlandi si svolse al limite dei pesi welter, categoria nella quale diventò campione italiano. Il 10 febbraio 1942, in pieno secondo conflitto mondiale, Milano ospitò la seconda sfida tra il locale Carlo Orlandi ed il campano Michele Palermo, valevole per il titolo italiano dei pesi welter posseduto dal lombardo. La vittoria fu riconosciuta ad Orlandi con verdetto ai punti dopo 12 riprese, come nel primo incontro combattuto 10 mesi prima, quando il titolo era vacante. Il mese seguente, ancora nel capoluogo lombardo, Orlando riportò una pesante sconfitta dal trevigiano Egisto Peyre, consumata nel primo tempo. In aprile pareggiò a Roma con il laziale Ascenzo Botta, già campione italiano leggeri e futuro titolare europeo. In maggio tornò ad affrontare a Milano il friulano Egisto Peyre, campionato italiano welter in palio, rimanendo sconfitto per la seconda volta nel round iniziale, cosa che gli costò il titolo. Orlandi riprese a vincere dal mese successivo e continuò fino al giugno 1944, ottenendo solo due insuccessi ed un verdetto nullo, quando lasciò il pugilato dopo 127 confronti: 98-19-10. Il milanese iniziò la carriera professionistica con buoni auspici nel maggio 1929, dopo essere salito sul podio più alto agli assoluti italiani del 1928 ed alle olimpiadi di Amsterdam, dove vinse i quattro combattimenti dei pesi leggeri. Nonostante il grave handicap rappresentato dall’essere sordo-muto, Orlandi si affermò anche a torso nudo, raggiungendo la vetta nazionale dei pesi leggeri nell’ottobre 1930, quando a Milano sconfisse in 15 tempi il concittadino Cleto Locatelli, futuro campione continentale. Nell’anno successivo mantenne il titolo due volte, sempre a Milano: in marzo superò ai punti l’altro compaesano Saverio Turiello, rivalendosi della sconfitta sofferta otto mesi prima a causa di una squalifica; in maggio pareggiò con Cleto Locatelli, al quale aveva tolto la cintura. Lo stesso anno salì sul ring altre due volte, senza titolo in palio, perdendo a Roma in 10 tempi dal locale Enrico Venturi, in seguito titolare nazionale ed europeo leggeri, e vincendo a Milano contro Saverio Turiello, fermato da una ferita nella quarta frazione. Nel gennaio 1932 si presentò a Buenos Aires, Argentina, perdendo le sfide combattute con i locali Eduardo Corti e Justo Suarez. Ritornato a casa, il milanese riprese a vincere ma chiuse la stagione perdendo da Cleto Locatelli dopo 12 sessioni. Nel marzo 1933 si riprese il titolo nazionale leggeri spodestando Saverio Turiello. Dal mese seguente Orlandi si esibì 6 volte a Parigi, dove solo Gustave Humery potette vantarsi di averlo sconfitto. Nel febbraio 1934 a Milano affrontò per la prima volta Michele Palermo e perse in 10 tempi. Il mese seguente Orlandi non si fece sfuggire la sfida al campione europeo leggeri Francois Sybille, belga che a Milano aveva ottenuto quattro anni prima un risultato nullo con l’italiano. In quella stagione, sempre nella sua città vinse contro Aldo Spoldi sulle 10 riprese e s’impose in 15 tempi al tedesco Richard Stegemann, mantenendo la corona del vecchio continente. Orlandi lasciò la cintura europea leggeri e dopo l’inattività del 1936 ritornò a combattere come peso welter fino all’ultima apparizione sul ring.
Primiano Michele Schiavone
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