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IL RICORDO DI RENATO GALLI, EX TRICOLORE
05/05/2017 - 19:00:04
Addio al "Marcellino" del ring, simbolo del pugilato milanesedi Primiano Michele Schiavone Venerdì 5 maggio 2017 – Nella mattinata di ieri, a Novate Milanese, dove è vissuto, l’ex pugile Renato Galli è passato a miglior vita dopo un breve periodo di malattia. La cerimonia funebre si terrà alle ore 15 di domani sabato 6 maggio in Piazza della Chiesa a Novate Milanese Nato a Milano, avrebbe compiuto 80 anni il 19 luglio prossimo. Iniziò la carriera professionistica il 21 dicembre 1960 nella sua città natale, dove cedette sulle 6 riprese al concittadino di origine messinese Michele Gullotti. L’anno seguente prevalse in 7 occasioni contro 2 sconfitte e 3 verdetti nulli. Nel 1962 primeggiò in 4 confronti, contro 3 insuccessi ed 1 risultato di parità, al cospetto di avversari sempre più impegnativi; quell’anno fece le sue prime trasferte all’estero, pareggiando in Francia con il locale Louis Chaquitano, già sconfitto in Italia, e cedendo in Germania al futuro campione europeo Willy Quatuor. L’anno successivo, dopo due trionfi casalinghi, si trasferì in Australia per una tournée che lo impegnò tre mesi: a Melbourne riportò un successo e due perdite. Nel 1964 salì sul ring di Milano due volte: sconfisse il romano Roberto Spina ma cedette all’argentino Ernesto Martinsen, verdetto che lo allontanò dai programmi meneghini. Galli dovette così accettare ingaggi esterni, adattandosi ai verdetti ostili che di volta in volta venivano pronunciati: in due anni infilò 13 insuccessi a fronte di 1 risultato positivo e 2 di pareggio. Gli avversari furono di tutto rispetto, perché il valore agonistico del milanese induceva gli organizzatori ad opporgli i migliori pugili locali di cui le varie piazze disponevano. Il quel periodo affrontò tra gli altri due volte il ligure Carmelo Coscia, in seguito campione nazionale dei pesi leggeri, a Barcellona il cubano naturalizzato spagnolo Jose Legra, successivamente campione mondiale ed europeo dei pesi piuma, il siciliano Giovanni Girgenti, più volte titolare nazionale in due categorie di peso, l’imbattuto ravennate Enrico Barlatti, futuro campione tricolore dei pesi leggeri, cinque francesi affrontati sui quadrati d’oltralpe, tre campioni transalpini quali Felix Said Brami, Yves Desmarets e Michel Houdeau, e due sfidanti al titolo come Giancarlo Centa e Kouider Meftah. Il milanese fece ritorno nella sua regione nell’estate del 1966 con un successo che lo riabilitò dopo una lunga stagione avara di risultati favorevoli. A settembre pareggiò a Roma con il triestino Nevio Carbi, campione nazionale dei pesi gallo in carica. In novembre tornò nel capoluogo lombardo, dopo 30 mesi si assenza, e vinse sulle 10 riprese il confronto con il sardo Costantino Fiori, nella semifinale al campionato italiano dei pesi piuma. Galli chiuse quella stagione con due risultati nulli rimediati contro il tarantino Domenico Chiloiro, capace di diventare campione continentale, ed il peso leggero argentino Hector Omar Oliva. Nel 1967 il milanese dovette disputare una seconda semifinale al titolo italiano dei pesi piuma: in marzo a Bologna trovò per la seconda volta disco rosso dinanzi al marsalese Giovanni Girgenti, preferito al termine delle 10 riprese. Tornò tra le corde in dicembre, a Parigi, dove impegnò per 8 tempi il pericoloso franco-tunisino Tahar Ben Hassen. L’anno seguente arrivò finalmente per Galli l’occasione di competere per la cintura tricolore dei pesi piuma, circostanza che non si fece sfuggire anche se il co-sfidante gli aveva imposto due risultati contro: il 10 febbraio 1968 a Novate Milanese, anche per la gioia dei suoi sostenitori, coronò il sogno della sua carriera quando s’impose a Giovanni Girgenti dopo 12 sessioni. Sullo stesso ring, dopo l’affermazione sull’uruguayano Antonio Villasante, dovette cedere il primato italiano dei pesi piuma al triestino Nevio Carbi, già titolare nella categoria inferiore dei pesi gallo, che lo superò in 12 tempi. Galli tornò ad esibirsi tra i suoi concittadini di Novate Milanese, vincendo su Amleto Restano e perdendo da Lino Mastellaro, ex titolare tricolore della categoria e sfidante al campionato europeo. In seguito oltrepassò le corde 11 volte, portandosi 7 volte all’estero, in Spagna, Costa d’Avorio, Francia e Tunisia, contro il campione europeo Manuel Calvo, il noto Tahar Ben Hassen, il franco-algerino Ould Makloufi, il titolare spagnolo gallo Jose Arranz, l’iridato Jose Legra ed il transalpino Jean-Paul Anton. In quell’ultimo periodo macchiò per la prima volta il record del bresciano Firmo Pasotti, superò il romano Enrico Gismondi, si guadagnò una semifinale al titolo tricolore con Ugo Poli ed una sfida al campionato posseduto dal “perenne” Girgenti. Lasciò il ring dopo l’ultima trasferta straniera, nel marzo 1972 a Tunisi, al compimento del match professionistico numero 68: 24 successi (7 prima del limite), 34 sconfitte ed 10 risultati di parità. Alla fine vantò di aver perso quattro volte anzitempo solo a causa di ferite. Primiano Michele Schiavone
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