Ubaldo Francisco Sacco, prima del figlio "Uby"
di Primiano Michele Schiavone
Alcuni pugili sono diventati famosi non solo in nome proprio, per quello che hanno saputo fare tra le corde, ma anche perché progenitori di figli diventati addirittura celebri. Nell’Argentina pugilistica degli anni '50 si affacciò all’attenzione nazionale Ubaldo Francisco Sacco, peso medio che arrivò a combattere per il campionato d’Argentina e dell’America meridionale senza riuscire a vincere le sfide. Nonostante tutto fu uno dei più seguiti ed apprezzati pugili argentini, all’epoca considerato tra i 10 migliori pesi medi del suo paese. Il 26 maggio 1961 Sacco, residente a Mar del Plata, Buenos Aires, tornò per la seconda volta a Mendoza per affrontare il locale Francisco Gelabert con il quale aveva pareggiato nel mese precedente. Nel retour match Sacco, professionista dal febbraio 1954, s’impose con verdetto ai punti dopo 10 riprese. Da quella sera Sacco salì sul ring solo un’altra volta, nel giungo seguente, prima di abbandonare ufficialmente la carriera professionistica con il palmares di 96 peleas: 75-8-13. Non molto tempo prima aveva subìto un incidente motociclistico insieme al collega Osvaldo Canete, peso leggero, che influì negativamente sulle sue future prestazioni. Lasciata l’attività agonistica si dedicò all’insegnamento della boxe in palestra. Uno dei più valenti allievi risultò il figlio Ubaldo Nestor Sacco, conosciuto con l’appellativo "Uby" che lo accompagnò per tutta la carriera fino alla conquista nel luglio 1985 del titolo mondiale WBA dei pesi welter Jr.
Primiano Michele Schiavone
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