Campanino, la volpe del ring
di Primiano Michele Schiavone
L'argentino "Zorro" Miguel Angel Campanino, originario della città di Santa Rosa, situata nella provincia La Pampa, prima ancora di diventare popolare fu presentato sovente nella capitale, opposto a validi avversari capaci di impegnarlo sulla rotta delle 10 riprese. Il 4 giugno 1969 a Buenos Aires si trovò a combattere contro il connazionale "El Jabalí" Anibal Di Lella, abitante a Mar del Plata, provincia di Buenos Aires, che superò ai punti in 10 tempi. Un anno prima Di Lella aveva pareggiato con “El Intocable” Nicolino Locche, futuro campione del mondo. Anche Campanino aveva già dimostrato di avere grandi qualità: le tre sfide con Everaldo Costa Azevedo, brasiliano domiciliato in Argentina prima di trasferirsi a Pavia e diventare cittadino italiano, finite con due pareggi ed una sconfitta, furono garanzia per ulteriori ingaggi nel tempio della boxe nazionale. Campanino sovrastò in altre tre occasioni Di Lella, con il quale condivise una breve trasferta in Italia nel 1973. Nell’ottobre dell’anno seguente conquistò il vacante titolo nazionale dei welter, cosa che gli era sfuggita nel 1972. Campanino difese la cintura argentina sei volte fino al settembre 1978 quando appese i guantoni al chiodo. In campo nazionale dominò in modo assoluto nel corso di quegli anni, soffocando le mire di Mario Omar Guillotti, un altro grande protagonista dell’epoca. Tra una difesa e l’altra nel marzo 1977 sfidò il titolare mondiale WBA dei welter Pipino Cuevas. La pelea si svolse a Città del Messico, dove l’argentino dovette cedere al campione nel secondo assalto. Campanino chiuse la carriera iniziata nel luglio 1966 con 102 combattimenti: 93-5-4.
Primiano Michele Schiavone
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