Gino Giacomelli, la vittoria su Abbruciati per il titolo
di Priminao Michele Schiavone
Il campione italiano dei pesi leggeri numero 16 in ordine di tempo fu Gino Giacomelli di Ancona che il 28 luglio 1938, a Pescara, tolse la cintura al romano Otello Abbruciati con verdetto deciso al termine delle 12 riprese. Sulla stessa distanza i due pugili si erano affrontati nel mese precedente, pure per il campionato nazionale, e l’anconetano rimase sconfitto nel capoluogo marchigiano. Giacomelli vantava due successi sul romano: al debutto avvenuto nel dicembre 1928 ad Ancona, sulle 8 riprese, e nel maggio 1930 a Firenze in 10 tempi. Nel biennio 1931-1932 disputò una serie di combattimenti prima in Cina, dove conquistò il campionato nazionale, poi in Giappone. Ritornò a combattere in Italia nel 1933 e si esibì fino al settembre dell’anno successivo. Nel 1935 emigrò in Francia dove rimase a combattere per tre anni. Si ripresentò in Italia nel febbraio 1938 con l’aspirazione di competere per il campionato italiano dei pesi leggeri. Fallito il primo assalto al laziale Abbruciati si rifece nel secondo confronto titolato. Nell’ottobre di quell’anno si presentò ai suoi concittadini in veste di titolare nazionale dei leggeri, mettendo in palio la cintura contro il quotato Vittorio Tamagnini, ex campione d’Italia e d’Europa dei pesi piuma. Il confronto durò 12 riprese e la vittoria di Giacomelli lo consacrò campione della categoria. Poi l’anconetano riprese a viaggiare fuori dai confini nazionali, in Francia ed Argentina. Continuò senza enfasi fino a luglio 1942 quando lasciò l’attività dopo 74 sfide (39-18-16-1 NC), escluse quelle avute in Asia, imprecisate.
Primiano Michele Schiavone
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