Luigi Boschi, un titolo alla costanza
di Priminao Michele Schiavone
Il peso mosca comasco Luigi Boschi lavorò a lungo per arrivare al campionato italiano della sua categoria. Con la cintura nazionale l’11 agosto 1971 tornò a combattere a Bellagio, dove aveva debuttato con successo al professionismo nel febbraio 1965, per difenderla dalla sfida del cagliaritano Franco Sperati, già titolare di quel titolo che gli garantì due confronti europei contro Fernando Atzori. Nella perla del Lario, resa ancor più celebre nel mondo dal lussuoso Bellagio Resort & Casino sorto anni dopo a Las Vegas, il match tra Boschi e Sperati arrivò al limite delle 12 riprese e terminò con il risultati di parità che permise al lombardo di mantenere il primato nazionale. La carriera a torso nudo di Boschi fu molto travagliata per una serie di insuccessi accumulati nel corso degli anni. Nel febbraio 1970 ottenne la prima chance dallo stesso sardo Franco Sperati, ma dovette desistere nel corso della settima frazione. La seconda occasione arrivò nel marzo dell’anno seguente, per il campionato vacante, e la sfruttò in modo definitivo fino a piegare nell’undicesimo tempo il cagliaritano Michele Spina, con il quale aveva vinto, perso e pareggiato in precedenza. Dopo il risultato nullo con Sperati rimase sconfitto ai punti dal toscano Dino Contemori, senza titolo in palio, ma nel Santo Stefano pugilistico del 1971, a Cantù, dovette cedere nuovamente al sardo Franco Sperati, abbandonando la difesa del tricolore nel nono tempo. Boschi tornò tra le corde per l’ultima volta nell’aprile dell’anno successivo, quando decise di lasciare l’attività agonistica dopo 38 combattimenti: 8-23-7.
Primiano Michele Schiavone
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