Eder Jofre, O Galo Do Ouro
di Priminao Michele Schiavone
Il massimo esponente del pugilato brasiliano rimane Eder Jofre, le cui qualità lo portarono ad avere l’appellativo di “O Galo Do Ouro”, ovverosia “il gallo d’oro” negli anni in cui trionfò a livello mondiale. Il sudamericano di San Paolo la sera del 19 agosto 1961 mise in palio la cintura mondiale dei pesi gallo contro il venezuelano Ramon Arias, portandosi nella ‘tana’ del suo rivale, a Caracas, dove lo eliminò nel corso del settimo assalto. Jofre debuttò a torso nudo nel marzo 1957 dopo aver partecipato alle olimpiadi dell’anno precedente a Melbourne, Australia, ed essere stato eliminato nel secondo turno dei pesi gallo. Come professionista pareggiò nella sua città due volte con l’argentino Ernesto Miranda, molto apprezzato in Italia pochi anni dopo. In Uruguay ottenne un altro verdetto di parità con l’altro argentino Ruben Caceres. Sul finire del 1959 superò ai punti il suo primo avversario italiano, il cagliaritano Gianni Zuddas. Nel 1960 dimostrò i progressi fatti quando tolse la cintura sudamericana dei pesi gallo all’argentino Ernesto Miranda con verdetto in 15 riprese e la difese contro lo stesso avversario in tre tempi. Quell’anno debuttò a Los Angeles, in California, imponendosi al campione messicano Jose Medel con un fuori combattimento nella decima frazione. Ritornò nella ‘città degli angeli’ californiana in novembre e demolì in 6 riprese l’altro azteca Eloy Sanchez per il vacante campionato mondiale dei pesi gallo. Fece la prima difesa della cintura iridata nel marzo 1961 a Rio de Janeiro e piegò in 9 tempi il mancino cagliaritano Piero Rollo, campione d’Italia e d’Europa della categoria. Dopo il successo su Ramon Arias, gli altri impegni mondiali lo videro travolgere tra il 1962 ed il 1964 il britannico Johnny Caldwell, il messicano-californiano Herman Marques, il messicano Jose Medel, il giapponese Katsutoshi Aoki a Tokyo, il filippino Johnny Jamito a Quezon City ed il colombiano Bernardo Caraballo a Bogotà. Nel maggio 1965, tornato in Giappone, dovette cedere lo scettro mondiale al termine di 15 riprese combattute con il nipponico Fighting Harada, contro il quale provò inutilmente a riconquistarlo nel maggio dell’anno seguente, dopo aver rimediato un risultato nullo con lo statunitense Manny Elias. Annunciò il suo ritiro nel gennaio 1967 ma non seppe resistere al richiamo del ring, ritornando a calcare le sue tavole nell’agosto 1969. Nel maggio 1973 tolse il titolo mondiale dei pesi piuma a Jose Legra, cubano naturalizzato spagnolo. Mantenne la seconda cintura iridata contro l’ex titolare Vicente Saldivar con uno spettacolare fuori combattimento nel quarto assalto. Privato del titolo nel giugno dell’anno successivo continuò a combattere fino all’ottobre 1976, senza subire sconfitte, lasciando definitivamente la boxe dopo 78 confronti: 72-2-4.
Primiano Michele Schiavone
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