Giovanni De Luca, peso massimo campano
di Priminao Michele Schiavone
Vedere sul ring due pesi massimi campani affrontarsi è un evento raro. Il 23 agosto 1977 a Sant'Anastasia, in provincia di Napoli, l’eccezionalità fu realizzata dal confronto sostenuto da Giovanni De Luca e Domenico Scala, che si affrontarono al limite delle 6 riprese. La vittoria ai punti andò al più giovane De Luca che si ripeté sulla stessa distanza tre mesi dopo a Scafati, in provincia di Salerno. L’inizio professionistico di De Luca avvenne nel luglio 1976, dopo aver coronato la carriera dilettantistica con la vittoria finale ai campionati assoluti di due anni prima a Rimini. Nei primi passi a torso nudo si trovò di fronte due bresciani: Ferruccio Mazzardi con il quale pareggiò a Milano e Rinaldo Pelizzari che gli diede la prima sconfitta a Brescia. Da quell’insuccesso De Luca seppe edificare un record dovizioso che lo portò a competere per il vacante campionato italiano dei pesi massimi. La sfida avvenne nel febbraio 1979 a Milano, proprio contro l’imbattuto lombardo Rinaldo Pelizzari che gli aveva procurato fino ad allora l’unica sconfitta della carriera a pagamento. Il campano superò l’avversario bresciano con verdetto ai punti dopo 12 riprese e divenne campione nazionale della più pesante divisione di peso. In seguito De Luca ebbe come sfidante Pelizzari ancora due volte, vincendo sempre: per ferita a Toscolano Maderno, Brescia, e nuovamente con decisione a Boscotrecase, Napoli. Tra le due sfide De Luca mise in palio la sua cintura contro l’anconetano di origine brasiliana Vasco Faustinho, superandolo sulla massima distanza dei 12 tempi. Il regno italiano del campano finì nell’agosto 1980 a Norcia, in provincia di Perugia, ad opera del più esperto laziale Domenico Adinolfi, in precedenza campione italiano ed europeo dei mediomassimi. Nel febbraio dell’anno seguente si esibì per la prima volta all’estero, a Zele, dove superò per ferita il campione belga Rudy Gauwe. In ottobre sfidò il ceccanese Adinolfi a Novara ma perse nuovamente sulle 12 riprese senza togliergli la cintura nazionale. Concluse quella stagione a Seregno dove cedette in 8 tempi all’imbattuto brindisino Guido Trane. Continuò a combattere anche nel 1982, contro Guido Cassanelli a Crevalcore ed il campione continentale Lucien Rodriguez a Parigi, senza titolo in palio, perdendo entrambi i confronti ai punti. Lasciò il pugilato dopo 23 sfide: 16-6-1.
Primiano Michele Schiavone
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