Cuello, un grande pugno iridato
di Priminao Michele Schiavone
Il 28 ottobre 1976 fece la sua seconda apparizione a Milano il mediomassimo argentino Miguel Angel Cuello, impegnato nella sua sesta trasferta in campo europeo, alla ricerca di una chance mondiale. Per l’occasione spazzò via in meno di una ripresa il tedesco Kurt Luedecke, che divenne campione nazionale dei pesi massimi nel gennaio dell’anno seguente. Il sudamericano debuttò a torso nudo nel luglio 1973 dopo aver indossato la maglietta celeste alle olimpiadi del 1972 a Monaco di Baviera, allora Germania ovest. Dimostrò fin dai primi incontri di possedere una straordinaria potenza e nel marzo 1975 fece sua la vacante cintura nazionale dei pesi mediomassimi, demolendo in quattro assalti Raul Arturo Loyola. Quell’anno, prima di debuttare a Parigi, mise in palio il suo primato due volte, riportando altrettanti facili successi: in giugno si sbarazzò nella terza tornata di Roberto Gustavo Aguilar ed in ottobre sudò una ripresa in più per abbattere Ivan Ramon Rojas. In dicembre sbarcò nella capitale francese e si liberò nel secondo tempo dello statunitense Billy Freeman, che in precedenza era rimasto in piedi anche dinanzi a Don Fullmer, Richie Kates e Mate Parlov. L’anno seguente arrivò nel vecchio continente cinque volte, tra la Francia, Germania ed Italia, tornando nella sua Santa Fe sempre dopo soluzioni di forza che lo ribaltarono in campo internazionale. Il 21 maggio 1977 salì sul ring di Monte Carlo, nel principato di Monaco, per disputare il vacante campionato del mondo WBC dei mediomassimi contro il californiano Jesse Burnett, fino ad allora un’autentica roccia che tredici mesi prima aveva combattuto 10 riprese con l’altro argentino Victor Galindez, campione del mondo WBA. Quella sera Cuello fu straordinario ed implacabile fino a piegare la resistenza dell’avversario statunitense nel corso della nona ripresa. Il sudamericano fu chiamato a difendere la cintura iridata contro lo jugoslavo Mate Parlov, in un confronto atteso dal settembre 1972, quando i due non si poterono affrontare nei quarti di finali olimpici ed il pugile europeo passò il turno con il risultato di walkover. Il 7 gennaio 1978 a Milano l’energia dell’argentino si esaurì nel nono tempo, lasciando sfogo all’autorità di pugno del suo sfidante che gli sottrasse la cintura mondiale. Cuello lasciò la boxe quella sera, dopo la prima sconfitta seguita a 21 trionfi, 19 prima del limite.
Primiano Michele Schiavone
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