De Leva, un campione con il viso da 'scugnizzo'
di Priminao Michele Schiavone
Al secondo anno di attività professionistica il napoletano Ciro De Leva dovette affrontare solo avversari stranieri, data la carenza di colleghi italiani adatti alla sua crescita giovanile. Il 4 novembre 1981 sull’isola di Ischia si misurò con lo spagnolo Martin Antich e lo sovrastò prima del limite dentro il settimo tempo. Il guardia destra campano, in attività a torso nudo dall’ottobre 1980, periodo nel quale si scontrò con tre connazionali, tornò a duellare con gli italiani nel 1982. Dopo i successi contro Giampiero Pinna e Mario Bitetto, in giugno, a Napoli, sconfisse il casertano Giovanni Camputaro sulla distanza delle 12 riprese e conquistò la vacante cintura italiana dei pesi mosca. In novembre perse l’imbattibilità insieme al titolo nazionale a Trezzano sul Naviglio, in provincia di Milano, dove il lombardo di origine sarda Franco Cherchi, mancino come lui, lo superò dopo 12 frazioni. Nel marzo seguente il napoletano si recò a Cluses, Francia, per disputare la semifinale al campionato europeo dei pesi mosca con Antoine Montero, titolare transalpino originario della Spagna, che si avvantaggio nell’undicesimo round. De Leva pensò di trovare sorte migliore nella categoria dei pesi gallo e nell’ottobre 1983 a Milano spodestò dal trono italiano il torinese di origine pugliese Paolo Castrovilli, squalificato nella decima tornata. Difese la nuova cintura una sola volta, nel maggio 1984 a Chiavari, in provincia di Genova, demolendo in due riprese il bergamasco Giuseppe Fossati, ex campione continentale della categoria. In novembre, a Salerno, salì sul piedistallo europeo dopo aver sconfitto in 12 tempi l’inglese John Feeney, in un confronto valevole per il vacante campionato. Per De Leva iniziò una lunga stagione di successo che lo vide trionfare in 7 difese della cintura del vecchio continente. Nel 1985 respinse le pretese dello spagnolo Jose Ignacio Martinez Antunez, del connazionale Valter Giorgetti, poi degli spagnoli Enrique Rodriguez Cal e nuovamente Jose Ignacio Martinez Antunez, infine del francese Alain Limarola. Nel 1986 continuò la serie positiva a spese dell’inglese Ray Gilbody e dello spagnolo Vicente Fernandez. In ottobre gareggiò a Torino con il campione mondiale WBA dei pesi gallo Bernardo Pinango, titolare iridato alla prima difesa, ma gli toccò riconoscere la superiorità del venezuelano nel corso del decimo round. De Leva tornò sul ring nel dicembre 1987, per il match d’addio, vinto a San Giuseppe Vesuviano, nella sua provincia partenopea. Lasciò la boxe attiva dopo 28 confronti: 24-3-1.
Primiano Michele Schiavone
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