Locche, pugile intoccabile
di Priminao Michele Schiavone
L’argentino Nicolino Locche, dotato di una tecnica molto personale nell’affrontare i suoi avversari ed evitare i loro colpi, conseguì pochi risultati prima del limite. Una delle prime vittorie anzitempo la ottenne l’8 gennaio 1960 a Mendoza, fermando il connazionale Hector Tula nel quinto assalto. L’impostazione tattica usata da Locche, affidata con spontaneità alla sua fantasia, gli fece avere presto l’appellativo di “el intocable”. Quel nomignolo ispirò sempre più la sua creatività, cosa che fece crescere la sua fama. Passato professionista nel dicembre 1958 divenne campione nazionale dei pesi leggeri nel novembre del 1961, quando tolse la cintura al più esperto Jaime Gine, anche campione sudamericano. Mantenne il titolo nell’ottobre 1962 contro il veterano Manuel Alvarez, già titolare dei pesi piuma. Nel giugno dell’anno seguente tolse la cintura sudamericana dei pesi leggeri al brasiliano Sebastiao Nascimento. Il titolo argentino gli sfuggì di mano nel novembre 1964 ad opera di Abel Laudonio, sul quale vantava un successo ottenuto tre mesi prima. Nell’aprile dell’anno seguente affrontò per la terza volta Laudonio, battendolo in difesa della sua cintura continentale. Due mesi dopo pareggiò con il panamense Ismael Laguna, campione mondiale in carica, che arrivò a Buenos Aires senza mettere in gioco la cintura iridata. Nel successivo dicembre superò Hugo Rambaldi e si riprese il vacante titolo argentino. Locche affrontò per la seconda volta un campione del mondo nell’aprile 1966, pareggiando ancora a Buenos Aires con il portoricano Carlos Ortiz. Nel settembre successivo, ancora nella capitale argentina, si misurò per la terza volta con un campione mondiale in carica, vincendo sull’italiano Sandro Lopopolo, regnante tra i welter jr, categoria nella quale Locche continuò la carriera per giungere al campionato assoluto. Nell’agosto 1967 l’argentino sconfisse lo statunitense Eddie Perkins, ex titolare iridato welter jr. e consolidò la sua aspirazione mondiale. L’appuntamento più importante della sua carriera si concretizzò nel dicembre 1968 a Tokyo, in Giappone, dove seppe travolgere nel decimo round il titolare nipponico Paul Fuji ed essere incoronato campione mondiale assoluto. Dall’anno seguente Locche mantenne la corona WBA che la difese con successo cinque volte, contro il venezuelano Carlos Hernandez, il brasiliano Joao Henrique, l’americano Adolph Pruitt, lo spagnolo Domingo Barreras Corpas ed il colombiano Antonio Cervantes. Nel marzo 1972 lasciò la cintura a Panama dopo un lunga battaglia sostenuta con il locale Alfonso Frazer. L’argentino tentò di recuperare il primato dodici mesi dopo a Maracay, in Venezuela, ma il colombiano Antonio Cervantes lo fece desistere nella decima ripresa. Per Locche si trattò dell’unico insuccesso prima del limite. Dopo un anno di pausa l’argentino si ripresentò ai suoi aficionados nell’agosto 1975 e lasciò il ring dodici mesi dopo, vincendo i sette impegni programmati. Locche diede l’addio al pugilato dopo 136 combattimenti: 117-4-14-1 nc.
Primiano Michele Schiavone
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