Marvelous Marvin Hagler, prima difesa mondiale
di Priminao Michele Schiavone
La prima messa in gioco del titolo mondiale ‘undisputed’ dei pesi medi da parte dello statunitense Marvin Hagler avvenne il 17 gennaio 1981, nel Boston Garden dell’omonima città del Massachusetts. Avversario di turno il venezuelano Fulgencio Obelmejias, conosciuto anche come Fully Obel, che sette anni dopo divenne campione iridato WBA dei pesi supermedi. Il ‘meraviglioso’ Hagler dispose del sudamericano a 20 secondi dell’ottavo round. L’americano iniziò a praticare la boxe sotto la guida dei fratelli italo-americani Goody (Guerino) Petronelli e Pat (Pasquale) Petronelli a Brockton, Massachusetts, dove debuttò con successo al professionismo nel maggio 1973, dopo aver vinto nei 75 kg l’edizione di quell’anno del campionato denominato the National AAU. Seguito successivamente dall’organizzatore bostoniano Rip Valenti, altro italo-americano, Hagler prese a scalare la classifica nazionale, infilando una serie di successi convincenti contro i esperti connazionali fino a Sugar Ray Seales, medaglia d’oro alle olimpiadi del 1972, con il quale in seguito pareggiò con verdetto a maggioranza in Seattle, Washington, città dell’avversario. In seguito tacitò Jimmy Owens e Johnny Baldwin, per poi conoscere la prima sconfitta da Bobby Watts, decisa a maggioranza a Philadelphia, Pennsylvania, dove riportò il secondo insuccesso contro Willie Monroe, sconfitto successivamente due volte. Messi da parte, tra gli altri, George Davis, Reggie Ford, Ray Phillips, Jim Henry, Mike Colbert, due volte l’inglese Kevin Finnegan, Bennie Briscoe, Willie Warren ed ancora Sugar Ray Seales, il novembre 1979 sfidò il campione mondiale dei pesi medi Vito Antuofermo, americano di adozione nato in provincia di Bari, con il quale lottò strenuamente per 15 riprese prima di giungere al risultato di parità, emesso da una decisione divisa. Hagler eliminò prima il franco-algerino Loucif Hamani, poi il vecchio rivale Bobby Watts, contro il quale riscattò il primo rovescio della carriera pro, quindi il messicano Marcos Geraldo, sul percorso che lo ricondusse ai piedi del trono mondiale. Il 27 settembre 1980, nella Wembley Arena di Londra, fu incoronato campione assoluto dei pesi medi destituendo il sanguinante inglese Alan Minter, reduce da due successi su Antuofermo, a 1:45 della terza sessione. Archiviata la prima difesa, Hagler mise vittoriosamente in gioco la sua corona altre cinque volte, con Vito Antuofermo, il siriano Mustafa Hamsho, il connazionale William Lee, ancora Fully Obel sul ring italiano di Sanremo, in Liguria, e l’inglese Tony Sibson. Il 27 maggio 1983 dispose in tre riprese del connazionale Wilford Scypion e vinse l’inaugurale campionato IBF della categoria. Continuò a dominare la scena mondiale delle 160 libbre a spese del panamense Roberto Duran, dell’argentino Juan Domingo Roldan, nuovamente del siriano Mustafa Hamsho, del grande connazionale Thomas Hearns e dell’ugandese John Mugabi. Il 6 aprile 1987, nel Caesar Palace di Las Vegas, Nevada, si chiuse la favolosa carriera del guardia destra statunitense, dopo 12 strenue frazioni combattute con Sugar Ray Leonard, tornato sul ring dopo tre anni di inattività. A quella data Leonard vantava la medaglia d’oro dei superleggeri alle olimpiadi del 1976 e la pregressa titolarità dei mondiali welter e superwelter; in seguito salì sul più alto soglio pugilistico dei supermedi e mediomassimi. Al termine dell’infaticabile confronto Hagler perse la cintura WBC con verdetto diviso. Chiuse così la prestigiosa carriera, dopo 14 intensi anni, con il record di 67 confronti, 62 vinti (52 prima del limite), 3 perduti e 2 risultati nulli.
Primiano Michele Schiavone
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