Juan Martin Coggi, argentino caro agli abruzzesi
di Priminao Michele Schiavone
L’argentino Juan Martin Coggi, ritenuto di origini italiane, in particolar modo di derivazione abruzzese, trovò ospitalità nella terra dei suoi antenati quando si trattò di mettere in palio la sua cintura mondiale WBA welter jr. Per la seconda difesa del titolo, il 21 gennaio 1989 si esibì a Vasto, in provincia di Chieti, contro lo statunitense Harold Brazier. Il guardia destra sudamericano s’impegnò 12 riprese per avere ragione del sorprendente challenger dell’Indiana. Coggi era titolare iridato dalla sera del 4 luglio 1987, quando a Ribera, in provincia di Agrigento, aveva spodestato il napoletano Patrizio Oliva nel terzo tempo. Aveva mantenuto la corona una prima volta nel maggio dell’anno seguente a Roseto degli Abruzzi, in provincia di Teramo, piegando nel secondo tempo il sudcoreano Sang-Ho Lee. L’argentino tornò a Vasto per la terza difesa del titolo iridato, nell’aprile 1989, conducendo vittoriosamente le 12 riprese combattute col il difficile giapponese Akinobu Hiranaka, inserito nell’albo d’oro di quella sigla mondiale tre anni dopo. Coggi sostenne un’altra difesa di successo, nel marzo 1990 ad Ajaccio in Corsica, a spese del mancino messicano Jose Luis Ramirez, ex campione mondiale WBC dei pesi leggeri, prima di cedere lo scettro all’americano Loreto Garza, nell’agosto seguente a Nizza, in Francia. La carriera a torso nudo di Coggi, nato a Fighiera, Santa Fe, il 19 settembre 1961, iniziò vittoriosa nell’aprile 1982. Giunse alla soglia del campionato nazionale nell’ottobre 1986, con una sola sconfitta e due risultati di parità in contrasto ai 29 trionfi: s’impossessò della cintura argentina in modo sorprendente spodestando il popolare ‘Pajarito’ Hernandez nel terzo assalto. Successivamente alla sconfitta da Garza che gli costò la cintura mondiale, ‘el latigo’ Coggi sommò una serie di successi, sia in patria che a Sacramento, California, a Madrid, Spagna, e a Carpentras, Francia, che gli riaprirono le porte al campionato iridato. Il 12 gennaio 1993 a Mar del Plata ritornò sul trono mondiale WBA welter jr quando tolse la cintura al guardia destra filippino Morris East, fermato dall’arbitro nell’ottavo tempo. Quel secondo regno durò venti mesi a scapito del portoricano Jose Rivera, del giapponese Hiroyuki Yoshino, del venezuelano Jose Rafael Barboza, del messicano Guillermo Cruz e del colombiano Eder Gonzalez, sovrastato due volte, la seconda a Las Vegas, Nevada. Nel settembre 1994 la sovranità di Coggi finì nella città statunitense del gioco per mani di Frankie Randall, americano che fino a quattro mesi prima aveva posseduto la cintura WBC delle 140 libbre. Altri due successi ottenuti nell’anno seguente, uno dei quali in Giappone, mantennero Coggi in posizione preminente per una chance mondiale, cosa che si realizzò nel gennaio 1996 a Miami, Florida, contro quel Randall che gli aveva portato via la cintura. La decisione tecnica dichiarata nel quinto round conferì a Coggi per la terza volta il titolo di campione mondiale WBA welter jr. La terza sovranità cessò sette mesi dopo a Villa Ballester, a nord di Buenos Aires, dinanzi allo stesso Randall. Coggi riprese la via dei trionfi, l’ultimo a Las Vegas, per poi chiudere la lunga carriera in Italia, dove aveva gustato i primi successi internazionali. Nel maggio 1999 a Bari affrontò il pugliese Michele Piccirillo per contendergli il campionato mondiale WBU dei pesi welter. Il match lo concluse con la sconfitta ai punti, la numero 5 a fronte di 75 trionfi (44 prima del limite) e 2 risultati di parità, per un totale di 82 combattimenti.
Primiano Michele Schiavone
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