Santos Laciar combatte in Italia
di Priminao Michele Schiavone
L’argentino Santos Laciar concesse la rivincita al messicano Juan Herrera, contro il quale aveva vinto per la seconda volta la cintura mondiale WBA dei pesi mosca, il 28 gennaio 1984 a Marsala, in Sicilia. L’andamento del confronto italiano risultò nettamente diverso dal primo, quando il sudamericano s’impose a 2:35 del tredicesimo assalto. Nel secondo match “Falucho” Laciar dovette lottare tutte e 15 le riprese prima di levare le braccia in segno di vittoria. Nato il 31 gennaio 1959 con il nome di Santos Benigno Laciar, si avviò al professionismo a 17 anni di età, nel dicembre 1976, con una vittoria prima del limite ottenuta nel pueblo natale di Huinca Renanco, Cordoba. Nel febbraio 1980 conquistò il vacante titolo nazionale dei pesi mosca con un successo su Miguel Angel Lazarte. In agosto a Santiago del Cile un pari tecnico con il locale Jaime Miranda gli negò la vacante cintura sudamericana, che ottenne tre mesi dopo nella città amica di Villa Carlos Paz, al terme delle 12 riprese condotte contro lo stesso cileno Jaime Miranda. Due settimane dopo perse a Londra dal campione europeo Charlie Magri. Nel marzo 1981 si giocò la sua prima carta mondiale a Johannesburg, Sudafrica, sfidando il locale campione WBA dei mosca Peter Mathebula, impegnato nella prima difesa della sua cintura, e vinse la posta in palio a 2:02 del settimo round. In giugno a Buenos Aires cedette la corona mondiale al guardia destra panamense Luis Ibarra, già possessore di quella stessa cintura, con decisione unanime. Il secondo regno di Laciar, iniziato nel maggio 1982 a Merida, in Messico, come detto a spese di Juan Herrera, continuò per altre tre stagioni, attraverso 9 vittoriose difese. Respinse di seguito il venezuelano Betulio Gonzalez a Maracaibo, il keniano con licenza danese Steve Mukochi a Copenaghen, il dominicano Ramon Antonio Nery a Cordoba, in Argentina, il nipponino Shuchi Hozumi a Shizuoka, in Giappone, il sudcoreano Hi-Sup Shin a Jeju, nella Corea del Sud, il messicano Herrera nel ricordato scontro in Italia, il colombiano Prudencio Cardona ed il mancino panamense Hilario Zapata, rispettivamente a Cordoba e Buenos Aires, Argentina, il guardia destra transalpino di origine spagnola Antoine Montero a Grenoble, in Francia. Nel 1986 Laciar decise di competere nella categoria superiore e, lasciata vacante la sua corona mondiale dei pesi mosca, in agosto sfidò a Buenos Aires il campione WBC dei pesi supermosca, il messicano Gilberto Roman, chiudendo il confronto con il risultato di parità. Il secondo sogno iridato dell’argentino si realizzò nel maggio 1987 a Reims, in Francia, dove affrontò nuovamente il messicano Roman e gli portò via la cintura mondiale WBC dei pesi supermosca con una soluzione di forza maturata nell’undicesima sessione. Il nuovo ruolo di titolare iridato conquistato da Laciar durò fino ad agosto, quando a Miami, in Florida, dovette cedere ai punti all’allora invitto colombiano Bebis Rojas. L’argentino continuò a vincere, fatta eccezione per il match sostenuto a Caguas con il portoricano Juan Carazo, nella ricerca di una nuova chance mondiale. L’occasione gli capitò nel settembre 1989 quando ad Inglewood, California, affrontò per la terza volta il messicano Gilberto Roman, dal quale rimase sconfitto ai punti. Laciar lasciò il ring nel dicembre 1990 a Catamarca, Argentina, dopo l’insuccesso contro il locale Hugo Rafael Soto, futuro titolare mondiale WBA dei pesi mosca. Dopo 14 anni di boxe a torso nudo, senza mai perdere prima del limite, aveva compilato il palmares di 101 combattimenti, con 79 vittorie, 10 insuccessi, 11 risultati di parità ed 1 no-contest.
Primiano Michele Schiavone
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