Ernesto Bergamasco all'ultima chance
di Priminao Michele Schiavone
L'ultimo combattimento sostenuto dal superleggero Ernesto Bergamasco, campano di Torre Annunziata, Napoli, porta la data del 3 febbraio 1978, quando a Milano sfidò il campione italiano Giuseppe Martinese, pugliese residente nelle Marche, alla seconda difesa del titolo conquistato nell’agosto precedente a spese di Bruno Freschi. La prova del campano si concluse nell’ottava ripresa. Bergamasco, nato a Torre Annunziata, Napoli, il 17 febbraio 1950, per due anni consecutivi arrivò sul podio più altro dei campionati italiani dilettanti, al limite dei pesi superleggeri: nel 1971 ad Udine, dove superò in finale il lombardo Antonio Chiodoni, e a Roma nel 1972, quando all’ultimo match sconfisse il sarbo Stefano Oppo. Il campano si affermò al debutto professionistico nel novembre di quell’anno e proseguì con il record imbattuto fino al primo campionato italiano disputato a torso nudo, il 25 settembre 1974 a Forni di Sopra, Udine, contro il friulano Bruno Freschi, che lo superò nella seconda sessione a causa di una ferita e si aggiudicò il vacante titolo superleggeri. Bergamasco riprese la via del successo nel gennaio dell’anno successivo e proseguì fino allo stop ai punti impostogli a Milano dal forlivese Primo Bandini, fututo titolare italiano ed europeo della categoria. Chiuse quella stagione partecipando nel capoluogo lombardo al torneo superleggeri, con l’affermazione sull’allora imbattuto pugliese Giuseppe Russi e la sconfitta dal sardo Efisio Pinna, già campione italiano dei pesi leggeri. Aprì il 1976 con due successi, ancora a Milano, ma proseguì con tre consecutivi rovesci: due a causa di ferite, a Civitanova Marche dal salvadoregno Oscar Aparicio, e a Londra dall’inglese Dave Geen, campione British superleggeri ed europeo superleggeri e welter; con verdetto ai punti a Falconara dopo il primo confronto con Giuseppe Martinese. Iniziò il 1977 a Villeurbanne, Francia, dove cedette ai punti al campione francese leggeri Andre Holyk. Tornò all’estero e trionfò a Ginevra, Svizzera, sull’elvetico Walter Blaser, fermato da una ferita nel sesto tempo. In Italia incappò in due consecutive sconfitte contro Primo Bandini e Juan Jose Gimenez, argentino stabilitosi a Pesaro da due mesi. Chiuse l’anno con le affermazioni su Piero Cerù, l’attivissimo toscano che era stato due volte titolare nazionale, e sul lazione Angelo Fanciulli. Poi aspettò la seconda chance tricolore. Fallita quella nuova opportunità, decise di lasciare la boxe, dopo 41 incontri: 31-10-0.
Primiano Michele Schiavone
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