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UN GIORNO COME OGGI, IL 5 FEBBRAIO DEL 1967

05/02/2018 - 15:35:11

 

 

Dick Tiger, nigeriano a favore del Biafra

di Priminao Michele Schiavone

Il nigeriano Dick Tiger fu campione mondiale dei pesi medi e mediomassimi. Durante il regno nella divisione delle 175 libbre fece ritorno nella sua Nazione per la seconda volta ed il 5 febbraio 1967 a Port Harcourt dispose nel quinto round del connazionale Abraham Tomica. Nato in un villagio della Nigeria il 14 agosto 1929 con il nome di Richard Ihetu, lasciò la terra natia alla fine del 1955 per trasferirsi a Liverpool, in Inghilterra, e proseguire la carriera professionistica avviata nel gennaio 1952. L’inizio oltre Manica non fu facile ma con il passare del tempo fece valere le sue doti, fino a conquistare la cintura British Empire dei pesi medi, piegando nella città di Liverpool il locale Pat McAteer, fermato dall’arbitro nella nona sessione. Nel giugno dell’anno seguente si trasferì a New York ed iniziò a misurarsi con i più accreditati statunensi quali Rory Calhoun, Gene Armstrong, Joey Giardello, Holly Mims e Victor Zalazar. Nel giugno 1960 lasciò la cintura British Empire dei pesi medi sul ring canadese di Edmonton al locale Wilf Greaves, dichiarato vincitore dopo 15 tempi. In novembre, sullo stesso ring, Tiger si riprese quel titolo piegando il canadese nella nona frazione. Continuò a vincere nel 1961 contro Gene Armstrong, Spider Webb, Hank Casey e William Pickett. Fece altrettanto l’anno seguente nei confronti di Florentino Fernandez ed Henry Hank, prima di confrontarsi con Gene Fullmer e togliergli la cintura mondiale WBA dei pesi medi al termine di 15 riprese combattute a San Francisco. Nel 1963 mise in palio la corona iridata tre volte, due con lo stesso Gene Fullmer, riportando un pareggiò a Las Vegas ed una vittoria prima del limite a Ibadan, Nigeria, poi contro Joey Giardello, al quale dovette cederla ad Atlantic City. Nell’anno seguente registrò successi convicenti verso Jose Monon Gonzalez e Don Fullmer prima di cedere a Joey Archer. Nel 1965 a New York sconfisse Juan Jarlos Rivero, Rubin Carter e Joey Giardello, al quale tolse la cintura mondiale dei pesi medi. L’anno successivo, dopo una felice trasferta a Dortmund, in Germania, dove elimiò nella terza frazione il veterano tedesco Peter Mueller, affrontato senza titolo in palio, in aprile a New York perse la cintura iridata nella difesa contro Emile Griffith, già campione mondiale welter e medi jr. Tornò nella stessa città in dicembre per sfidare il campione mondiale mediomassimi Jose Torres e dopo 15 riprese fu incoronato nella nuova divisione di peso. Tiger mantenne quella corona due volte nel 1967: a New York respinse ai punti Jose Torres, a Las Vegas ricacciò nel dodicesimo round le pretese di Roger Rouse. Il regno del nigeriano ebbe fine nel maggio 1968 a New York, dove era iniziato, di fronte ai pugni nocivi di Bob Foster, nuovo astro della categoria. Tiger salì sul ring ancora quattro volte, sempre a New York, riportando tre affermazioni contro Frank DePaula, Nino Benvenuti, allora campione mondiale in carica dei medi, ed Andy Kendall, prima di cedere nuovamente ad Emile Griffith il 15 luglio 1970, nel suo ultimo combattimento. Nel luglio dell’anno seguente gli fu diagnosticato un male incurabile al fegato. Tiger volle tornare per l’ultima volta nella sua terra natale, dove arrivò dopo pochi giorni e vi rimase fino alla morte; a causa delle sue simpatie verso il movimento politico favorevole alla nascita della Repubblica di Biafra, venne privato del passaporto per fare ritorno negli Stati Uniti ed avere cure appropriate alla sua malattia. In 19 anni di professionismo aveva compilato il record di 82 combattimenti, con 60 trionfi, 19 insuccessi e 3 risultati di parità. Durante la carriera americana Tiger fu menzionato pugile dell’anno nel 1962 e nel 1966 in concomitanza da The Ring magazine e da The Boxing Writers Association of America. Dal 1991 il suo nome si trova nella International Boxing Hall of Fame.

Primiano Michele Schiavone