Rene Jacquot, sorpresa dell'anno
di Priminao Michele Schiavone
Il risultato conseguito dal transalpino Rene Jacquot nel Palais des Sports di Grenoble, in Francia, l’11 febbraio 1989 fu un vero e proprio esito inaspettato: sconfisse ai punti sulle 12 riprese con verdetto unanime il texano Donald Curry, anche ex titolare iridato dei welter, e gli tolse la cintura di campione del mondo WBC dei pesi superwelter. Quella conclusione sorprendente fu l’epilogo di una serie di eventi favoreli ottenuti nel corso degli anni precedenti. Nato a Toul il 28 luglio 1961, il francese intraprese la carriera a torso nudo nel febbraio 1983 e la continuò senza appoggi organizzativi all’altezza di una guida protettiva che sostenesse le sue aspirazioni. Tra i suoi giri senza prospettive, nel dicembre dell’anno seguente arrivò per la prima volta in Italia e superò nella sesta ripresa il ferito Angelo Liquori, mancino che quattordici mesi dopo diventerà campione nazionale. Nel 1985 tornò in Italia in giugno, perdendo ai punti in 6 riprese dal toscano Andrea Scardigli a Scandicci e dal foggiano Luciano Bruno a Bellaria. Nel febbraio dell’anno successivo sfidò a Pointe-à-Pitre, in Guadelupe, il locale Yvor Segor per il vacante campionato francese superwelter, perdendo ai punti sulle 10 riprese. In giugno fece ritorno in Italia e a Modena sconfisse Nino La Rocca, squalificato nella quarta frazione. Quattro mesi dopo a Ginevra, Svizzera, cedette all’elevetico Mauro Martelli in 10 tempi. Dal 1987 il curricolo di Jacquot cambiò radicalmente: dopo un primo successo sull’imbattuto guardia destra Jean-Paul Roux, piegò in sette frazioni Yvor Segor per installarsi sul trono nazionale superwelter; continuò a sommare vittorie che gli permisero di scalare la classifica europea. Per soddisfare quell’aspirazione dovette raggiungere ancora una volta l’Italia e il 29 gennaio 1988 a Rimini, per il vacante campionato EBU dei pesi superwelter dovette affrontare l’italiano Luigi Minchilo, già titolare continentale e sfidante mondiale di Thomas Hearns e Mike McCallum: il match durò solo quattro riprese a causa di una ferita che tolse di gara l’italiano e consacrò Jacquot campione del vecchio continente. Il francese mise in gioco quella cintura in tre occasioni, concluse tutte vittoriosamente: in aprile a Echirolles, Francia, pose fuori combattimento nell’ultima ripresa il belga Eric Taton, in giugno a Wandsbek, Germania, respinse nella penultima frazione il tedesco Erwin Heiber, e in ottobre a Roma, nel suo sesto viaggio italiano, superò ai punti il capitolino Romolo Casamonica. Il suo regno mondiale durò solo 6 mesi: l’8 luglio 1989 a Cergy-Pontoise, Francia, dovette consegnare la cintura iridata in poche battute all’ugandese John Mugabi. Archiviate altri due risultati positivi, Jacquot chiuse la carriera dopo le fallite sfde mondiali portate sulle 12 riprese all’americano Terry Norris il 13 luglio 1990 in Francia per la sigla WBC, e all’umbro Gianfranco Rosi il 30 novembre 1990 a Marsala, nella settima trasferta italiana, per l’ente IBF. Lasciò la boxe con il record di 39 incontri: 26-12-1.
Primiano Michele Schiavone
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