Enrico Venturi vincitore del titolo italiano
di Priminao Michele Schiavone
Il romano Enrico Venturi brindò al riuscito tentativo di conquista del titolo italiano alla vigilia del decimo anno di attività professionista. Fu il 23 febbraio 1935 la data nella quale il capitolino salì sul trono italiano dei pesi leggeri, dopo aver conteso al milanese Saverio Turiello il vacante campionato. La lotta durò 15 riprese e si svolse a Roma, dove Venturi era nato il 27 aprile 1910. La rivalità tra i due pugili fu molto accesa per due ordini di motivi: il confronto tra due scuole di pugilato, la romana e la milanese; l’antagonismo personale asservito alla superiorità dell’uno sull’altro. Il contrasto li portò a confrontarsi una prima volta il 5 ottobre 1929 a Milano, dove il romano si affermò nella nona ripresa per abbandono dell’avversario; il 23 febbraio dell’anno seguente, ancora nel capoluogo lombardo, il verdetto in 10 tempi andò al pugile locale; il 6 giugno 1931 a Roma il locale trionfò sulle 10 riprese e il 6 dicembre seguente, per la terza volta a Milano, le qualità dell’uno e dell’altro furono accomunate da un risultato nullo deciso dopo 10 sessioni; il 26 dicembre 1932, ancora nello scenario milanese, Venturi cedette ai punti in 12 riprese nella sfida al suo primo campionato italiano dei pesi leggeri. Al loro sesto match, l’ultimo della serie, Venturi tornò in vantaggio nel conteggio dei risultati: 3 vittorie contro 2 sconfitte e 1 risultato di parità. Il 1935 fu un anno memorabile per la carriera di Venturi: dopo aver mantenuto il titolo italiano contro il concittadino Obtello Abbruciati, sconfitto il 20 giugno a Campobasso con decisione in 12 tempi, il 12 ottobre a Roma conquistò il vacante titolo di campione d’Europa dei pesi leggeri a spese del francese Henry Ferret, superato ai punti sulle 15 riprese. Venturi lasciò vacanti entrambi i titoli, senza difenderli. Il romano, fratello di Vittorio, si presentò per la prima volta in veste di professionista il 30 maggio 1925, da poco compiuti i 15 anni di età, vincendo ai punti in 6 riprese. Due anni dopo si fece apprezzare a Bucarest, in Romania, dove vinse ai punti, e in Inghilterra, pareggiando a Londra e Liverpool. Nel dicembre 1928 debuttò con successo a Buenos Aires, in Argentina, dove rimase per altri due incontri, persi contro glorie locali all’inizio del 1929. In giugno si presentò al pubblico statunitense deliziandolo con 8 prestazioni fino ad agosto. Nel maggio 1930 ritornò a esibirsi nella capitale argentina senza subire sconfitte fino a dicembre. Vi tornò senza macchie nell’aprile 1933. L’anno seguente calcò i quadrati anche di Montevideo, in Uruguay, e Rio de Janeiro, in Brasile, senza soffrire rovesci. Nel 1936 solcò nuovamente l’oceano Atlantico per riapprodare negli Stati Uniti, dove vi rimase fino al 1939, facendosi ammirare per 36 combattimenti, la maggior parte svolti a New York, con l’eccezione di tre presenze a Cleveland, Boston e Fildadelfia. Pareggiò con il campione mondiale leggeri in carica Lou Ambers, senza titolo in palio, e Frankie Wallace; fu secondo solo a Pedro Montanez, Dave Day, Henry Armstrong, titolare mondiale in tre diverse divisioni di peso, Maxie Berger e Billy Beauhold. Tornato in Italia volle salutare per l’ultima volta il suo pubblico romano dall’alto del ring e lo fece il 20 novembre 1939 con una vittoria sull’anconetano Gino Giacomelli, superato ai punti. Venturi chiuse così la lunga carriera, lasciandosi alle sue spalle 96 incontri: 71-14-11.
Primiano Michele Schiavone
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