Enrico Barlatti trionfa su Giordano Campari
di Priminao Michele Schiavone
Il ravennate Enrico Barlatti, fresco campione italiano dei pesi leggeri, mise in palio il suo titolo il 3 marzo 1967 a Pavia contro il locale Giordano Campari, già titolare nazionale dei piuma e leggeri, oltreché sfidante al campionato europeo e al titolo italiano superleggeri. Il campione romagnolo sorprese tutti quella sera, soprattutto Campari, che venne fermato dall’arbitro nella seconda ripresa. Barlatti, nato il 25 dicembre 1940 a Ravenna, debuttò come professionista nella sua città il 9 marzo 1963, tracciando una serie di risultati positivi, intervallati da alcuni verdetti di parità, fino alla vittoriosa difesa del titolo conseguita dinanzi al titolato Campari. Il record di quegli anni contiene, tra gli altri, i nomi di Luciano Lambertini, Salvatore Gannatiempo, Nedo Stampi, Pietro Ziino, Renato Galli, Bruno Melissano, Sandro Schiavetta, Aldo Pravisani e Ameur Lamine. Il 28 marzo 1965 si tolse la sua prima soddisfazione con un successo riportato a Parigi contro Michel Bisseux. La seconda gratificazione, la più importante della sua carriera, arrivò il pomeriggio del Santo Stefano pugilistico del 1966, tra i suoi tifosi che lo sostennero nella sfida portata al titolare italiano dei pesi leggeri Pietro Ziino, quando venne proclamato vincitore per squalifica nella settima ripresa del siciliano trapiantato a Livorno e dichiarato nuovo campione nazionale della categoria. Dopo il successo riportato a Pavia nel 1967, impattò il confronto con l’uruguayano Quintino Soarez. Viaggiò per la seconda volta all’estero e l’1 giugno a Copenaghen impegnò per 10 tempi il danese Borge Krogh, ex campione EBU leggeri. Il 23 agosto a Trieste mise in gioco la sua fascia tricolore contro il locale di origine goriziana Aldo Pravisani, ex campione d’Australia e d’Italia della categoria, sconfitto dieci mesi prima a Ravenna. Il secondo incontro diede torto al ravennate dopo 12 sessioni che abdicò a favore dello sfidante. La serie negativa di Barlatti continuò ad Ancona dinanzi al locale Massimo Consolati e a Lione, di fronte al francese Rene Roque, campione nazionale in due categorie e detentore EBU superleggeri. Nel 1968 pareggiò con Giuseppe Amante e vinse contro Paolo Russo, poi perse da Bruno Melissano, campione italiano in carica senza titolo in palio, e dall’imbattuto Dino Fontana. L’anno seguente a Parigi cedette a Jean Pierre Le Jaouen, titolare nazionale, vinse contro Daniel Ringuet e capitolò dinanzi a Leonard Tavarez, altro campione francese. Nella sua città pareggiò con Bruno Melissano e si affermò su Carmelo Coscia, titolare nazionale in carica senza titolo in gioco. Aprì il 1970 con una sconfitta dal brasiliano Joao Dos Santos, superò Lino Mastellaro, ex campione italiano piuma e sfidante continentale, e il 5 settembre a Cagliari cedette nel settimo tempo al locale Antonio Puddu, nella sfida portata per il campionato nazionale dei pesi leggeri posseduto dall’isolano. Si ripresentò vincitore a Ravenna su Thomas Mattews, coloured originario di Trinidad e Tobago, ma tornò a perdere quando affrontò Enzo Petriglia a Roma. Riprese a combattere nell’ottobre 1971 con una vittoria agevole, poi pareggiò con Cosimo Convertino e liquidò Ezio Raggini. Nel 1972, dopo il successo su Giuseppe Minotti accettò di affrontare i giovani promettenti degli anni 70, cedendo a Tommaso Marocco, in Spagna al campione europeo e mondiale Pedro Carrasco, in Danimarca al finlandese Erkki Meronen, a Ernesto Bergamasco, Giancarlo Usai e Antonio Chiodoni, incontrato a Milano l’1 febbraio 1974, nell’ultimo incontro, il numero 52: 25-17-10.
Primiano Michele Schiavone
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