Mario Lenzi batte Emilio Bernasconi
di Priminao Michele Schiavone
Il toscano Mario Lenzi riuscì nel tentativo di conquistare il titolo italiano dei pesi mediomassimi alla seconda prova, il 9 marzo 1933, nella sua città natale, a scapito del lombardo Emilio Bernasconi, impegnato nella seconda difesa della sua corona, conquistata cinque mesi prima. Lenzi si avvantaggiò del risultato dovuto all’abbandono di Bernasconi nella settima ripresa. Tra i due vi era stato un confronto sostenuto nell’aprile dell’anno precedente, sempre sul ring livornese, concluso favorevolmente dal pugile locale al termine delle 10 riprese. Lenzi, nato a Livorno il 27 aprile 1900, iniziò la professione di pugile a pagamento il 20 marzo 1931 con un risultato di pareggio conseguito ad Algeri, dopo 8 tempi combattuti contro Bob Youssef. Seguirono tre esibizioni nella sua città, due concluse con successo e una con il risultato di parità, poi una vittoriosa trasferta a Parigi e un’altra a Bruxelles conclusa con una sconfitta. Nel secondo anno, oltre ai risultati positivi riportò insuccessi contro Primo Ubaldo e Preciso Merlo. Il 30 aprile a Roma partecipò al suo primo campionato, reso vacante da Merlo, e affrontò sulle 12 riprese l’umbro Ubaldo dal quale venne sconfitto ai punti. Tra le vittorie su Luigi Sciutto e Roberto Roberti, pareggiò con Presidio Pavesi e Salvatore Zaetta, e rimase bocciato nei confronti di Vittorio Livan e nuovamente Preciso Merlo. Nel 1933, alla conquista del titolo nazionale seguirono risultati nulli con Rodolfo Valenti e Michele Bonaglia, tra le sconfitte dal piacentino Gino Rossi e Presidio Pavesi. L’anno seguente si trasferì in Sudamerica, combattendo una volta in Argentina e cinque in Brasile. Chiuse la stagione con un successo a Livorno a spese di Salvatore Zaetta, con quale aveva pareggiato due anni prima. Nel 1935 preparò un nuovo assalto al campionato italiano, nella categoria dei pesi massimi: tra i vari successi riportò una sconfitta in Germania dal tedesco Vincenz Hower; il 21 settembre a Livorno sfidò il campione italiano dei massimi Innocente Baiguera, finendo sconfitto ai punti. Seguì una trasferta a Tripoli, allora italiana, e perse ai punti contro il locale di origine calabrese Sante De Leo, in seguito titolare nazionale e sfidante europeo. Il 30 maggio dell’anno successivo a Livorno superò ai punti Vittorio Livan, Inattivo per lunghi mesi tornò a combattere in Brasile l’8 gennaio 1936. Rimase lontano dal ring nel corso dei successivi sei anni. Si ripresentò dinanzi ai suoi concittadini il 29 settembre 1945, pareggiando il confronto con Gino Buonvino al termine delle 6 riprese. Lo stesso risultato riportò il 6 giugno 1946, sempre a Livorno, contro un tale Hoskins, militare statunitense di stanza in Italia. Lasciò definitivamente il pugilato dopo 41 incontri: 17-16-8. Durante gli anni del dilettantismo Lenzi disputò la finale agli Assoluti del 1929 a Roma tra i pesi massimi e nel 1930 a Budapest, in Ungheria, conquistò la medaglia di bronzo dei mediomassimi ai Campionati europei.
Primiano Michele Schiavone
|