Remo Costa sfida Giuseppe Di Padova
di Priminao Michele Schiavone
Il toscano di nascita Remo Costa chiuse la carriera professionistica con il secondo ed ultimo assalto al titolo italiano dei pesi welter, il 12 marzo 1982 a Mantova, nella tana del campione Giuseppe Di Padova, originario di Foggia. Il confronto arrivò al limite delle 12 riprese e la vittoria ai punti venne riconosciuta al detentore. Nato a Tresana, in provincia di Massa il 19 gennaio 1952, Costa si presentò per la prima volta sul ring a torso nudo il 31 gennaio 1975 a La Spezia, sua sede di residenza, vincendo il match d’esordio. Non ottenne altri successi quell’anno ma dimostrò di avere i numeri per ricevere rispettato dagli avversari: arrivò dietro a Ciro Seta e Augusto Lauri, pareggiò con Giuseppe Martinese, contro il quale perse subito dopo, rimase sconfitto da Maurizio Bittarelli e fece risultato nullo con Paolo Zanusso. L’anno seguente dovette cedere a Guglielmo Caldera a causa di una ferita, ma infilò tre risultati positivi, due dei quali in un torneo organizzato a Milano; volò a Caracas, in Venezuela, e impegnò Johnny Gonzales sulle 8 riprese; superò Augusto Lauri nella rivincita e tenne occupato al limite delle riprese Italo Venturi a Rimini; finì col risultato di parità lo scontro avuto con il belga Fredo Roelands a Bruges e cedette al pugliese Nicola Sassanelli a Bari. Aprì e chiuse il 1977 con due successi ottenuti a spese di Guido Galletti inframmezzati dal pareggio conseguito con Nelson Gomes, brasiliano con tessera italiana, la sconfitta contro Paolo Zanusso derivata da una ferita e lo stop impostogli a Dunkerque dal francese Fred Coranson. L’anno successivo confermò il ruolo di prima serie contro Luciano Laffranchi e Tommaso Marocco, superati entrambi a La Spezia, prima di cedere ad Alois Carmeliet sul ring belga di Zele e a Pierangelo Pira in quel di Rimini. Nel 1979, aspettando la chance tricolore, sconfisse lo slavo Boro Jovic, rese difficile la vita al danese Jorgen Hansen a Randers prima di cedere ai punti e, il 14 novembre a Gualdo Tadino, in provincia di Perugia, sfidò il campione italiano dei pesi welter Pierangelo Pira, finendo squalificato nel nono tempo. Continuò a tesserarsi ancora per tre anni, ma fece altrettanti apparizioni sul ring, predendo tutti i confronti sostenuti: nel 1980 a Middelkerke dal belga Frankie Decaestecker, nel 1981 a La Spezia da Mosimo Maeleke, allora zairese con licenza italiana, e nel 1982 la ricordata chance di competere per la seconda volta per il campionato nazionale dei pesi welter. Lasciò l’attività dopo 31 incontri: 10-17-4.
Primiano Michele Schiavone
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