Lucini, quarto esame con Scarponi
di Priminao Michele Schiavone
Il lombardo Luigi Lucini, già campione italiano dei pesi gallo, l'11 aprile 1965 a Salsomaggiore, in provincia di Parma, provò per la seconda volta a riconquistare il titolo nazionale contro il marchigiano Federico Scarponi, finendo la sua corsa nella settima ripresa. Lucini aveva vinto la gara per il campionato italiano dei pesi gallo a Cremona, sua città natale, togliendo la palma tricolore a Scarponi nella sera del 28 giugno 1963, al termine di 12 riprese. Il cremasco perse il titolo alla prima difesa, sostenuta a Pesaro nei confronti dello sfidante locale di origine tarantina Giuseppe Linzalone, con verdetto deciso dopo 12 tempi. In seguito Lucini inseguì la corona nazionale e tentò di riprendersela dallo stesso Scarponi che aveva sconfitto in precedenza: il 19 dicembre 1964, a Milano, l’impresa gli sfuggì di mano a causa di una ferita che lo elimininò dalla competizione nella decima sessione. Nel maggio anteriore Lucini e Scarponi si erano affrontati senza titolo in palio a Pesaro, dove riportarono un verdetto di no-contest in 8 riprese. Lucini non abbandonò l’idea di cingere nuovamente la cintura italiana e il 17 giugno 1966 si trovò sul ring di Trieste a contendere il vacante campionato tricolore dei pesi gallo al locale Nevio Carbi: la sua quinta competizione si concluse durante la quarta ripresa, quando ancora una ferita gli vietò la prosecuzione del combattimento. Nato il 31 dicembre 1937, debuttò al professionismo il 14 dicembre 1960. L’anno seguente pareggiò a Sassari con il locale Giuseppe Poddighe; tra i vari successi riportò la prima sconfitta a causa di una ferita sofferta nel confronto con il ferrarese Giorgio Bigoni. Nel 1962 fece due trasferte a Barcellona, Spagna, dove registrò un risultato negativo contro Felix Alonso e uno positivo a spese di Jesus Fernandez Buceta. Seguitò ad appuntare verdetti favorevoli, anche nei confronti di avversari stranieri, fino alla conquista del titolo italiano. Dopo la perdita del primato tricolore vendicò l’insuccesso spagnolo con un’affermazione su Felix Alonso, in seguito titolare nazionale della categoria. Dopo la quinta prova tricolore provò inutilmente a sbarrare l’ascesa dell’imbattuto brindisino Franco Zurlo, futuro campione europeo. L’8 aprile 1967 si presentò per l’ultima volta ai suoi concittadini, nel match di addio, finendo sconfitto da Giuseppe Fascella, siciliano trapiantato in Lombardia. Lasciò l’attività dopo 32 incontri: 21-8-2-1 nc.
Primiano Michele Schiavone
|