Bruschini è campione d'Italia
di Priminao Michele Schiavone
Tra i tanti pugili che giunsero all’appuntamento tricolore con il record imbattuto troviamo il nome di Massimo Bruschini, che il 30 aprile 1969 ad Anzio, in provincia di Roma, partecipò al vacante campionato italiano dei pesi welter pesanti, misurandosi sulla distanza delle 12 riprese con l’udinese Aldo Battistutta, al suo secondo appuntamento tricolore dopo il fallito tentativo di due anni prima contro Domenico Tiberia nella categoria dei pesi welter. Il confronto tra Bruschini e Battistutta si concluse all’undicesima ripresa, quando il friulano venne fermato a causa di una ferita che pregiudicò il prosieguo della sfida. Il pugile laziale rimase invitto e conquistò il vacante titolo italiano, divenendo il settimo titolare in ordine di tempo. I due pugili si affrontarono per la seconda volta, sempre ad Anzio, l’11 ottobre dello stesso anno e Bruschini dovette cedere la cintura nazionale a Battistutta nella quinta frazione, incapace di difenderla sino alla fine delle riprese stabilite. Bruschini, nato il 30 agosto 1942 ad Aprilia, nell’allora provincia di Littoria, tre anni dopo ridenominata Latina, iniziò a combattere come professionista a Roma il 24 marzo 1965. In precedenza aveva vestito più volte la maglia azzurra, fino ai giochi olimpici di Tokyo del 1964, dove venne eliminato al primo turno dal polacco Jozef Grzesiak, vincitore della medaglia di bronzo al limite dei 71 chili. L’ascesa di Bruschini incontrò un solo verdetto nullo, ottenuto con lo statunitense James Shelton, riscattato poi con un successo ai punti. Dopo la prima sconfitta Bruschini tornò alla vittoria nel febbraio 1970, ma il 9 maggio seguente venne superato dall'imbattuto marchigiano Nicola Menchi a Roma. Bruschini non tornò più sul ring e lasciò la boxe dopo 23 incontri: 20-2-1. Una grave malattia strappò Bruschini alla vita: spirò nella sua città natale il 28 dicembre 1975, a soli trentatré anni compiuti.
Primiano Michele Schiavone
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