Biancardi prepara la sfida italiana
di Priminao Michele Schiavone
Negli anni in cui l’Europa dell’est vietava l’attività professionistica, le organizzazioni italiane ingaggiavano avversari stranieri per i pugili italiani di risalto con lo sguardo rivolto al panorama occidentale, tenendo da conto sempre al valore del confronto, il mediomassimo pavese Giovanni Biancardi si trovò ad affrontare l’inglese di origine irlandese Dave Barber. Il 17 maggio 1968 l’imbattuto italiano vinse il confronto con il britannico ai punti, al termine di 10 impegnative riprese, confermando le aspirazioni al campionato italiano. Cinque mesi dopo per Biancardi si avverò il confronto tricolore nella sua Pavia ma il titolare Vittorio Saraudi lo condannò alla prima sconfitta nella sesta ripresa. Il pavese, campione agli assoluti di Modena nel 1962, ritornò alla carica per la vacante cintura italiana dei professionisti nell’ottobre del 1969, ancora nella sua città: superò il veneto Guerrino Scattolin con verdetto ai punti in 12 tempi e vinse finalmente il titolo dei mediomassimi. Il suo regno nazionale durò 5 mesi. Perse lo scettro alla prima difesa, a Milano, contro il ferrarese Gianfranco Macchia, quando abbandonò nella settima frazione. Biancardi salì per l’ultima volta sul ring a Berlino, nel gennaio 1971, contro l’ex campione europeo Lothar Stengel, quando capì che lo stato migliore della sua carriera era ormai passato. Aveva combattuto 33 sfide: 30-3-0.
Primiano Michele Schiavone
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