Interviste, tranche de vie, storie: un viaggio nel mondo della boxe. Con 29 tavole fuori testo.
Veloce Club Milano asd
352 pagine con 29 tavole illustrate, di cui 24 fotografie di Vito Liverani e 5 disegni originali di Jacopo Ghislanzoni
ISBN 978-88-943130-5-5
15 euro
A modo suo questo libro è molti libri, scrisse Julio Cortázar di Rayuela.
A modo suo, lo è anche questo libro.
È un reportage narrativo che vuole rispondere a una precisa domanda: cosa prova un campione in attesa della rivincita, nell’incertezza della data e dell’avversario, nella durezza dell’allenamento? Il protagonista è un pugile all’apice della carriera, Simone Maludrottu, colto nella sua quotidianità che pagina dopo pagina diventa tranche de vie.
È una collezione di interviste, un dialogo intorno alla boxe con i più importanti nomi del pugilato italiano. Duilio Loi, Nino Benvenuti, Carmelo Bossi, Sandro Mazzinghi, Bruno Arcari, Lorenzo Zanon, Luigi Minchillo, Valerio Nati, Sumbu Kalambay, Loris Stecca, Massimiliano Durán, Simona Galassi: a tu per tu con i grandi campioni per capire che cosa fa di un pugile, un pugile.
È l’incontro con un grande vecchio della boxe, Vito Liverani, fotoreporter di razza che ha immortalato le stelle di questo sport nei giorni esaltanti della vittoria e in quelli, amari, della sconfitta.
Ma oltre il racconto corale, nell’avvicendarsi delle voci il libro si rivela un’indagine: un incessante close-up sugli uomini e le donne che chiamiamo pugili e che trovano il coraggio di danzare sotto le luci di un ring illuminato a giorno, pronti a giocarsi tutto, fiduciosi che sarà la notte in grado di cambiare il destino.
«Gli chiesero: Cos’è la boxe per te?
Li spiazzò, al solito: Solo un lavoro. L’erba cresce, gli uccelli volano, le onde spazzano la sabbia. Io metto ko la gente.
Recitava, Muhammad Ali. La boxe ha a che fare con la vita come poche altre cose al mondo. Paura, ambizione, brutalità, bellezza, miseria, soldi, ferocia: c’è tutto, in lei. È un rito di affrontamento collettivo, dove il pubblico è parte della scena, attore lui stesso. È una rappresentazione, ma priva di finzione. Un’arte, e però la nobiltà che le riconoscono non risiede nella lealtà dei pugili ma nella precisione dei pugni, nella loro capacità di essere devastanti. Piena di contraddizioni come tutte le cose affascinanti, avvince proprio per la sua capacità di sorprendere. I guanti che fasciano le mani non servono per preservare il volto dell’avversario dai colpi, ma le nocche di chi picchia per consentirgli di farlo più a lungo. La boxe è uno sport in cui ci si nutre di sofferenza, sosteneva Rocky Mattioli. Per questo non tira più, perché è così dura. È andata fuori moda, come i night club, i cappelli borsalino e la nebbia. Forse non è mai stata così bella».
INDICE
parte prima
Che cosa fa di un pugile, un pugile?
p. 19 La scherma – Duilio Loi
26 L’occhio – Nino Benvenuti
34 La misura – Carmelo Bossi
37 L’impeto – Sandro Mazzinghi
51 La tenacia – Bruno Arcari
59 L’intelligenza – Lorenzo Zanon
66 La grinta – Luigi Minchillo
79 La sicurezza – Valerio Nati
89 La felicità – Sumbu Kalambay
95 La rabbia – Loris Stecca
112 L’astuzia – Massimiliano Durán
127 L’eleganza – Simona Galassi
135 I fatti
parte seconda
Tutti dicono Boom Boom
153 Simone Maludrottu. Una tranche de vie.
parte terza
A bordo ring
287 Vito Liverani. Occhio testimone.
317 Storia di un’amicizia.
Luca Delli Carri è nato a Milano. È scrittore e giornalista. Ha diretto vari magazine. Ha vinto il Premio Bancarella Sport. È tradotto in Francia e Inghilterra. Tra le sue opere, Gli indisciplinati, Matti dalle gare, Benzina e cammina, Solo in battaglia, oltre alle biografie del pilota Giacomo Agostini e dello scrittore e attivista Hans Ruesch. Anche Il re della festa (Neri Pozza, 2015), suo primo romanzo, è ambientato nel mondo della boxe.
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