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IL RICORDO DI ROCKY LOCKRIDGE

08/02/2019 - 18:19:32

 

 

Deceduto a 60 anni compiuti da poco

di Primiano Michele Schiavone

Venerdì 8 febbraio 2019 – È giunta notizia che nella giornata di ieri è venuto a mancare l’ex campione mondiale Rocky Lockridge, deceduto a Gloucester City, nel New Jersey, a causa di un ictus originato dai suoi problemi di droga.
Nato il 10 gennaio 1959 a Tacoma, Nello Stato di Washington, con il nome di Rick, si pose all’attenzione del pugilato nazionale e mondiale con l’appellativo di "Rocky".
Iniziò l’esperienza dilettantistica nella palestra Tacoma Boys Club, e divenne uno dei quattro campioni mondiali di boxe professionistica della sua città, insieme a Freddie Steele, Leo Randolph e Johnny Bumphus.
Con la maglietta fu campione nazionale AAU dei pesi gallo nel 1977. L’anno seguente, nella stessa categoria, disputò la finale sia nel torneo nazionale ‘golden gloves’ che del campionato nazionale AAU. Chiuse la parentesi amatoriale con la partecipazione ai campionati mondiali di Belgrado, nell’allora Jugoslavia.
Debuttò come professionista nell’agosto 1978 e raggiunse il tetto del mondo nel febbraio 1984, quando inflisse a Roger Mayweather la prima sconfitta a torso nudo, portandogli via la cintura mondiale WBA dei pesi superpiuma con un fuori combattimento registrato a 98 secondi della prima ripresa. Mantenne il primato due volte con affermazioni anzitempo, a spese del sudcoreano Tae Jin Moom in Alasca e del tunisino con licenza italiana Kamel Bou Ali a Riva del Garda. Nel maggio 1985 lasciò la corona nelle mani di Wilfredo Gomez in Portorico dopo un verdetto stilato a maggioranza.
La sua prima chance mondiale, al limite dei pesi piuma, l’ottenne nell’ottobre 1980 dal campione WBA Eusebio Pedroza al quale dovette cedere con decisione divisa dopo 12 tempi. Ottenne la seconda occasione iridata, per la stessa cintura, nell’aprile di tre anni dopo, sul ring italiano si Sanremo, dove lo stesso Pedroza s’impose ancora ai punti, con verdetto unanime. Nell’agosto 1986, nel Principato di Monaco, provò a spodestare dal trono WBO superpiuma l’allora imbattuto Julio Cesar Chavez, ma la decisione a maggioranza scaturita dopo 12 riprese fu favorevole al messicano.
Nell’agosto 1987 si aggiudicò anche la cintura iridata IBF delle 130 libbre, destituendo l’australiano Barry Michael. Mantenne la seconda fascia mondiale contro Johnny de la Rosa e Johnny Knight, prima di passare la mano a Tony Lopez nel luglio 1988. L’anno seguente ottenne senza successo la rivincita da ‘Tiger’ Lopez. Lasciò la boxe quell’anno dopo l’ultimo risultato positivo della sua splendida carriera.
Tornò sul ring dopo due anni d’inattività, nel 1992, ma le sconfitte ai punti contro Rafael Ruelas e Sharmba Mitchell gli consigliarono di appendere i guantoni definitivamente.
Chiuse così la carriera professionistica,  dopo aver calcato il quadrato 53 volte, riportando 44 trionfi, 36 prima del limite, contro 9 insuccessi.
Abbandonati i guantoni Lockridge cercò di dedicarsi all’attività di trainer a Camden, nel New Jersey, dove si era stabilito anni prima per praticare la boxe professionistica, ma i suoi problemi legati all’uso della droga e dell’alcohol lo allontanarono dal mondo del pugilato.
Presto perse l’abitazione e finì in carcere più volte per i vari furti con scasso ai quali si dedicò in seguito. Trascorse gli ultimi anni senza fissa dimora, ospitato da case di cura.

Primiano Michele Schiavone