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DECEDUTO IL FRANCESE BOUTTIER

04/08/2019 - 15:04:38

 

La boxe in lutto per la scomparsa di Jean Claude Bouttier

di Alfredo Bruno

La boxe in lutto per la scomparsa di Jean Claude Bouttier, morto a 74 anni per un male incurabile a Gourmay sur Marne. I giovani senz’altro non lo conoscono, ma chi ha vissuto l’epoca, o meglio il decennio 1965-1975 lo ricorderà senz’altro. Noi avevamo nei medi  Benvenuti, Mazzinghi e Duran, mentre la Francia aveva il suo Jean Claude Bouttier,  un pugile che si faceva largo con la sua incredibile resistenza e la potenza dei suoi pugni. Messa così sembra un’ affermazione semplicistica, ma Jean Claude aveva un pubblico alle spalle che lo seguiva con una speranza dapprima nascosta, poi con il passare del tempo più aperta e consistente, di tornare a combattere per una corona prestigiosa dove c’era ancora nel cuore dei francesi Marcel Cerdan, che conquistò il mondiale nel 1948. Non lo dicevano per scaramanzia, ma in cuor loro la speranza era coltivata. Bouttier combatteva con cadenza frequente. Aveva lacune tecniche che cercava di migliorare, ma in quanto a carattere e determinazione c’era poco da discutere. Arrivò tardi al titolo francese dopo una cinquantina di matches, nel 1971 in sei riprese scalzò l’allora campione Pascal Di Benedetto. Il primo titolo che abbandonò subito perché chi lo seguiva, soprattutto gli attori Belmondo e Delon, sapeva che era pronto per spiccare il volo. Nello stesso anno toglie il titolo europeo al nostro Carlo Duran dopo 15 riprese durissime, verdetto di misura. Titolo che detiene saldamente per circa un anno fino a quando ha la possibilità di battersi per il mondiale, ma il campione era Carlos Monzon, imbattibile e giustiziere dei grandi dell’epoca. Si ritira al 12mo round per un’emorragia al naso, ma gli dà filo da torcere riuscendo perfino a mandarlo al tappeto nel VI round. Ci vuole circa un anno per la rivincita, ma stavolta Monzon vince ai punti in maniera più chiara del precedente match, dove ad un certo punto diceva al suo angolo di voler abbandonare. L’amicizia con Delon e Belmondo gli apri le porte del cinema dove ottenne un buon successo. Ma Bouttier sembrava trasformare in oro quello che faceva e fu per lungo tempo commentatore e opinionista per Canal+ molto stimato e seguito.