Il 3 dicembre 1956 Duilio Loi accettava di andare al Palais di Parigi per battersi con il rampante Felix Chiocca sulle 10 riprese senza titolo in palio. Felix era il fratello di Sauveur, che combatteva tra i welter, e in pratica voleva essere presentato come il vendicatore. Loi per la prima volta andava a Parigi, il triestino amava combattere in patria, ma quando si presentava l’occasione accettava anche trasferte pericolose, come in questo caso, perché Felix Chiocca, appena 22enne, si era messo in luce con vittorie su Seraphin Ferrer, Rudi Langer, Maurice Auzel, in pratica i leggeri che andavano per la maggiore. Il francese aveva origini “corse” e parecchi tifosi provenivano dall’ isola. Non si nascondevano le difficoltà di questo match e Duilio si presentò sul ring in perfetta forma. Chiocca, insieme all’ organizzatore Jean Bretonnel, aveva studiato con cura la tattica da applicare, lasciare l’iniziativa all’avversario, ottimo colpitore di rimessa. Loi non cascò nel trabocchetto e mantenne un ritmo tranquillo senza dare punti di riferimento. A partire dalla 5a ripresa Chiocca improvvisamente attaccava cercando di sorprendere Loi. Quest’ultimo nel VI lo frenava per poi letteralmente scatenarsi nel VII con una girandola di colpi e finte. Da questo momento il triestino imponeva la legge del più forte e più bravo mandando spesso il francese a vuoto. Nel X Chiocca con la forza della disperazione cercava di capovolgere la situazione ma era controllato e controbattuto in maniera più efficace. Il verdetto non poteva sfuggire al nostro campione, che ricevette grandi applausi dai circa 15mila spettatori. I due si incontreranno di nuovo un anno dopo a Milano con titolo europeo dei leggeri in palio. Non cambierà niente perché ancora una volta vincerà Loi, in maniera ancora più netta come avveniva nelle sue rivincite.
Il 3 dicembre 1956 Duilio Loi accettava di andare al Palais di Parigi per battersi con il rampante Felix Chiocca sulle 10 riprese senza titolo in palio. Felix era il fratello di Sauveur, che combatteva tra i welter, e in pratica voleva essere presentato come il vendicatore. Loi per la prima volta andava a Parigi, il triestino amava combattere in patria, ma quando si presentava l’occasione accettava anche trasferte pericolose, come in questo caso, perché Felix Chiocca, appena 22enne, si era messo in luce con vittorie su Seraphin Ferrer, Rudi Langer, Maurice Auzel, in pratica i leggeri che andavano per la maggiore. Il francese aveva origini “corse” e parecchi tifosi provenivano dall’ isola. Non si nascondevano le difficoltà di questo match e Duilio si presentò sul ring in perfetta forma. Chiocca, insieme all’ organizzatore Jean Bretonnel, aveva studiato con cura la tattica da applicare, lasciare l’iniziativa all’avversario, ottimo colpitore di rimessa. Loi non cascò nel trabocchetto e mantenne un ritmo tranquillo senza dare punti di riferimento. A partire dalla 5a ripresa Chiocca improvvisamente attaccava cercando di sorprendere Loi. Quest’ultimo nel VI lo frenava per poi letteralmente scatenarsi nel VII con una girandola di colpi e finte. Da questo momento il triestino imponeva la legge del più forte e più bravo mandando spesso il francese a vuoto. Nel X Chiocca con la forza della disperazione cercava di capovolgere la situazione ma era controllato e controbattuto in maniera più efficace. Il verdetto non poteva sfuggire al nostro campione, che ricevette grandi applausi dai circa 15mila spettatori. I due si incontreranno di nuovo un anno dopo a Milano con titolo europeo dei leggeri in palio. Non cambierà niente perché ancora una volta vincerà Loi, in maniera ancora più netta come avveniva nelle sue rivincite.