Vincenzo Belcastro batte Antonio Picardi
di Alfredo Bruno
Il 27 gennaio 1993 a Orzinuovi Vincenzo Belcastro e Antonio Picardi si trovavano di fronte per la terza volta. In precedenza c’era stata una vittoria per ciascuno.
Grande fu l’abilità di Rocco Agostino per far loro disputare l’europeo dei gallo, lasciato vacante dal danese Johnny Bredhal.
Belcastro, calabrese trapiantato a Pavia, aveva già una sua bella quotazione essendosi tra l’altro battuto per il mondiale IBF della categoria, perdendo di stretta misura ad opera del texano Robert Quiroga e per il mondiale dei supergallo IBF, sempre a Capo d’Orlando, stavolta contro il venezuelano Josè Sanabria. Non solo, perché Belcastro dal 1987 al 1990 era stato anche campione d’Europa.
Antonio Picardi, solido gallo napoletano, aveva avuto, anche lui, la sua bella esperienza europea, ma non fortunata, perdendo con Thierry Jacob, tra l’altro anche vincitore di Belcastro.
Non c’è che dire un bell’intreccio, ma utile per far capire, che i due meritavano ampiamente la chance continentale. Picardi e Belcastro erano in sostanza due pugili completi.
Il calabrese prediligeva la boxe di rimessa, mentre il napoletano cercava di imporre la sua boxe più varia.
Vinse di misura Belcastro, ma la rivalità con Picardi non si chiuse con la loro terza sfida, ma ebbe nello stesso anno un’altra appendice europea ad Urbino. Ancora una volta vinse il calabrese, ma stavolta in maniera netta senza discussioni.
Belcastro passò successivamente nella categoria dei supergallo, dominando la scena europea fino a quando all’orizzonte non apparve Naseem Hamed il fuoriclasse inglese di origini yemenite.
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