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CAMPIONI DEL MONDO DI ORIGINE ITALIANA: MANCINI
16/02/2020 - 13:54:01
RAY "BOOM BOOM" MANCINIdi Pietro Anselmi e Vincenzo Belfiore Soprannominato "Boom Boom" per le sue caratteristiche di combattente indomito Ray Mancini poteva contare su un seguito incredibile di tifosi. Per gli italiani d’America impersonificava il mito del nuovo Marciano. Suo nonno Nicola era sbarcato in America nel 1910 e suo padre Lenny, l’originario "Boom Boom", era stato un grande peso leggero che, negli anni quaranta, venne fermato nella corsa al titolo mondiale solo dalla guerra. Ray, nato a Youngstown (Ohio) il 4 Marzo 1961, era perciò un predestinato. Nel giro di pochi anni, dopo aver conquistato il titolo del Nord America dei pesi leggeri, tentò il mondiale W.B.C. detenuto da Alexis Arguello, uno dei più grandi pugili della categoria. Dovette però inchinarsi al suo avversario dopo un match che lo aveva visto primeggiare per dodici riprese. Aveva solo vent’anni. L’obbiettivo era dunque rimandato. Sette mesi più tardi, questa volta sotto l’egida del W.B.A. Mancini distrusse in una ripresa a Las Vegas il campione in carica Arturo Frias. Considerato uno dei più spettacolari pugili in attività Mancini difese il titolo sbarazzandosi del venezuelano Ernesto Espana e del sud coreano Deuk Koo Kim, che morì qualche giorno dopo all’ospedale per i traumi del duro combattimento. Non fecero meglio il peruviano Orlando Romero e Bobby Chacon, già campione del mondo dei piuma. Ogni suo match era una vera e propria battaglia che non sempre si concluse a suo favore. Come contro Livingstone Bramble, che lo costrinse alla resa al quattordicesimo round in quello che venne definito il miglior combattimento del 1984. Né gli andò meglio nell’incontro di rivincita che però perse con un minimo scarto. Ray fu sempre condizionato dalle ferite e dalla durezza dei suoi combattimenti tanto da decidere di ritirarsi dal ring. Quattro anni dopo però volle ritornare per affrontare Hector "Macho" Camacho, in quello che venne definito il "match della nostalgia", sul ring del Lawlor Center Events di Reno. per il titolo dei superleggeri della neonata W.B.O. .Il verdetto fu a maggioranza favorevole al portoricano ma venne accolto con bordate di fischi e con una lunga contestazione. Tre anni dopo tentò ancora il ritorno sulla scena ma venne sconfitto per il titolo nord Americano dei superleggeri da Greg Haugen in quello che fu il suo ultimo combattimento. Malgrado l’esiguo numero di match disputati Ray Mancini ha saputo entrare di prepotenza fra i grandi pesi leggeri della storia. 34 gli incontri disputati con 29 vittorie e 5 sconfitte.
RAY "Boom Boom" MANCINI
Totale incontri 34 (29. 5. 0.) |