Giulio Rinaldi batte Freddy Mack

di Alfredo Bruno

Il 24 febbraio 1961 la Itos organizzava un’altra grande riunione al Palasport di Roma. Ancora una volta al centro dell’attenzione era il mediomassimo Giulio Rinaldi.

Quello che colpì il numeroso pubblico presente (circa 14mila spettatori) di primo acchito fu l’abilità schermistica di Freddy Mack, un pugile americano di buona classifica che faceva il suo esordio sul ring della Capitale.

Mack, che veniva da una bella affermazione sul venezuelano Lino Rendon, mise subito in luce un abilità schermistica incredibile oltre ad una varietà di temi che il pubblico apprezzava, ma nello stesso tempo era preoccupato.

L’unico che non si preoccupava per fortuna era Rinaldi, reduce da due belle vittorie su Archie Moore, passata alla storia, e su Von Clay.

l ritmo era elevatissimo e la cosa che piacque ancora di più era di vedere un Rinaldi pimpante, che non si scomponeva, anche perché per fortuna Mack non aveva il pugno al fulmicotone.

L’anziate replicava con azioni di forza tempestive e precise. Il III, VII e VIII round furono dei veri capolavori che costrinsero Mack ad un’affannosa difesa, ma quello che piaceva al pubblico era la saggia distribuzione delle energie.

Il nostro pugile con la sua macchina atletica efficiente ebbe ancora una volta ragione di un ottimo avversario. Non poteva sbagliare visto che era pronto un altro match con Archie Moore, stavolta titolo mondiale in palio a New York.